Il progetto del San Gerardo di Monza: una nuova sede per le leucemie infantili

Il progetto del San Gerardo di Monza: una nuova sede per le leucemie infantili

Perché sia tutto nuovo e pronto ci vorranno otto anni: il programma è ambizioso e, soprattutto, preziosissimo. Ma sarà presentato il prossimo 3 marzo, all'Università Bicocca, il progetto dell'Ospedale S. Gerardo Di Monza. Un ospedale pubblico, ma realizzato da Organizzazioni No Profit private e gestito dalla «Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma».
Sono circa 500 i bambini che si ammalano in Italia di leucemia ogni anno: età compresa tra 0 e 15 anni, e un centinaio di casi si verifica in Lombardia. La medicina sta salvando circa l'80% dei casi, ma quello che resta, refrattario alle cure, ripone le speranze nella ricerca, negli affetti, nei volontari e nelle Associazioni. È nato così, negli anni '80, il comitato «Maria Letizia Verga», su iniziativa di medici con esperienze longeve e internazionali. Comitato che nel 2005 ha messo in piedi la Fondazione, per gestire direttamente i reparti materno-infantili dell'Ospedale S. Gerardo di Monza. Altissime aspirazioni, dunque, ma su fondamenta molto concrete: come previsto dalla Regione Lombardia, l'Ospedale S. Gerardo subirà importanti ristrutturazioni. Attuale sede del Centro di Ricerca Tettamanti, del Centro di Oncoematologia Pediatrica e di tutte le strutture cliniche e di degenza pediatriche, l'ospedale vedrà trasferire molti reparti. E i bambini affetti da leucemia avranno una struttura tutta per loro. Sarà collocata su un terreno adiacente a quello attuale, il modello di partnership sarà, rispetto al nostro sistema sanitario, una piccola rivoluzione: gratuità, sostenibilità economica, funzionalità dei servizi.
Nei prossimi due anni e mezzo, l'investimento globale per la realizzazione dell'ospedale verrà coperto per la maggior parte con risorse autonome e private (quali i Fondi del Comitato, o le iniziative di Fund Raising)e per il resto con prestiti bancari. Un investimento stimato sui 10 milioni di euro.

Una cifra elevata, ma sulla quale i promotori sono fiduciosi: hanno alle spalle la gestione della «Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma», ad oggi ricca di successi. Quattro piani per 7.700 metri quadri di superficie: laboratori, centro trapianti, reparti per day-hospital, servizi di accoglienza per pazienti e famiglie. Nel progetto c'è tutto. Soprattutto un'enorme speranza.

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