Cronaca locale

Programma «alla Rosy Bindi», medici preoccupati

Il programma elettorale non c'è ancora. Umberto Ambrosoli lo sta definendo e al momento sul suo sito, alla voce Sanità, fanno bella mostra di sé un paio di paginette generiche. Frasi come «i medici e il personale sanitario e i direttori generali devono essere bravi e onesti e basta» oppure «tutti devono essere sottoposti agli stessi principi, alla stessa vigilanza, agli stessi vincoli, alla stessa trasparenza». Capire chi stia lavorando alle singole voci del programma non è facile ma possono emergere alcune curiose e interessanti rivelazioni. Una di queste è relative a Gianni Giorgi, subcommissario per la sanità del Lazio nominato nel gennaio 2012 dal Consiglio dei ministri. Giorgi, quota Pd, affianca tuttora l'altro subcommissario Giuseppe Spata, per di rafforzare la gestione commissariale per il piano di rientro sanitario. Un bel daffare in teoria. Ma evidentemente è un uomo dalle mille risorse se trova il tempo di stendere anche il programma elettorale di Ambrosoli in materia di sanità. Si dice che Giorgi sia molto vicino a Rosy Bindi. Manager lombardo, 64 anni, fino al 1994 è stato direttore generale in Regione Lombardia. Poi ha governato un po' qua e un po' là, Province rosse soprattutto. Non è rientrato nel giro di nomine appena fatte nella sanità di Formigoni. Ha avuto un ruolo chiave nello sviluppo del Campus Biomedico a Roma (leggi Opus Dei), è appena stato nominato dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia nel Cda della Fondazione istituto dei Tumori. In questa fase mantiene un basso profilo. Niente uscite pubbliche, niente interviste, niente fotografie. Ma trova il tempo per far parte dello staff elettorale di Ambrosoli.
Il tempo invece lo dedica diversamente Giuseppe Bonfiglio, vicepresidente dell'Ordine dei Medici di Milano e presidente nazionale del Sindacato Medici ospedalieri. Bonfiglio critica apertamente i programmi elettorali dei candidati alla presidenza di Regione Lombardia giudicati vaghi sulle reali esigenze della sanità regionale. «Mi sarei aspettato maggior approfondimento sulle soluzioni dei problemi e invece si presentano solo slogan». E muove osservazioni severe soprattutto su Umberto Ambrosoli. «Siamo stati invitati martedì scorso ad un evento organizzato da Onorio Rosati della Cgil e candidato alle regionali - spiega Bonfiglio – ma il loro candidato-presidente pur annunciato non si è fatto vedere. Era a Roma per una serie di interviste pare. Ho posto una serie di quesiti dall'assicurazione dei medici ospedalieri, dal turn-over bloccato tra chi va in pensione e giovani medici, alla troppa burocrazia che invade i medici di base al giusto equilibrio tra cliniche pubbliche e convenzionate. Temi non nuovi ma che ancora una volta non hanno trovato risposte. Appare imbarazzante candidarsi e non aver risposte per chi nella sanità ci lavora». Intanto l'Ordine dei Medici di Milano ha invitato tutti i candidati alla presidenza della regione per un incontro il prossimo 8 febbraio con i medici e i sindacati di categoria. «Si sottopongano alle nostre domande e rispondano con chiarezza» conclude Bonfiglio.

«Per una serata le interviste in tv possono aspettare».

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