Chissà perché se è la sinistra a investire sugli «under» ecco le lodi all'investimento sul futuro del Paese, mentre se Silvio Berlusconi convoca giovani politici (in gran parte con prove elettorali già vinte alle spalle e magari esperienze amministrative) subito si parla con malizia di casting.
Non fa eccezione la giornata fatta passare a Villa Gernetto da Berlusconi ai trentenni di Fi scelti da Alessandro Cattaneo e Annagrazia Calabria. «Gli ho strappato la promessa di impegnarsi per la riconquista di Milano», racconta il coordinatore cittadino di Fi giovani Marco Bestetti, uno dei milanesi presenti. Mentre da Brescia arrivava Mariachiara Fornasari e da Bergamo Stefano Benigni. «Gli ho chiesto di mettere la testa su Milano - dice il capogruppo in Comune Pietro Tatarella -. E lui mi ha assicurato che a febbraio, terminati i servizi sociali, sarà più facile e allora garantirà la sua presenza in città». A colpire Bestetti l'Università della libertà ormai ultimata e «un Berlusconi pronto a tornare in campo». Per questo, aggiunge, «ci ha detto che adesso non è più lui a dare la carica ai giovani, ma siano noi a darla a lui». Per Silvia Sardone (coordinamento regionale Fi), «la differenza è che le altre volte noi lo stavamo ad ascoltare, ora è lui che ci ha chiesto di dargli consigli». Dalla Sardone «l'invito a spingere sul taglio delle tasse e sul tema del lavoro in un momento in cui la disoccupazione giovanile è al 43 per cento». E poi «un partito che sappia meglio utilizzare il web e magari anche i social network».
Il consigliere della città metropolitana Alberto Villa non si è detto d'accordo «su una politica economica che utilizzi la possibilità di stampare moneta. Ho fatto la tesi su von Hayek e seguo la scuola austriaca. Gli ho detto che gli manderò uno studio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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