Protesta in piazza per riavere nei moduli il «padre» e la «madre»

Protesta in piazza per riavere nei moduli il «padre» e la «madre»

Doppia manifestazione ieri per protestare contro la decisione del Comune di eliminare dai moduli di iscrizione agli asili nido e alle scuole materne le dizioni «madre» e «padre», per sostituirle con un più generico «genitore». In mattinata davanti alla scuola comunale dell'infanzia di via Galvani il presidio della Lega con il segretario federale Metteo Salvini, consiglieri e assessori regionali che hanno indossato magliette con i versi di canzoni famose come «Viva la mamma» di Edoardo Bennato e il musical «Mamma mia». E intonando più volte lo slogan «continuate a chiamarci mamma e papà». Una manifestazione contro l'ulteriore conseguenza della delibera per le coppie di fatto approvata dalla giunta «arancione» del sindaco Giuliano Pisapia e che grazie al lavoro della consigliera del Pd Rosaria Iardino con i funzionari comunali, ha prodotto l'eliminazione di padri e madri a favore della dicitura neutra genitore. Perché grazie alla circolare di Palazzo Marino, già dal prossimo anno scolastico i figli di una coppia regolarmente presente nel Registro potranno essere iscritti a scuola «a prescindere che siano biologicamente riferibili alla coppia medesima o in arrivo da relazioni precedenti». E quindi la novità è che «anche due genitori dello stesso sesso avranno la loro unione riconosciuta come famiglia».
«Io sono un papà e non uno genitore 1 o genitore 2 - ha sostenuto Salvini invitando a uno sciopero della compilazione - Le Lega rispetta i diritti di tutti, ma faremo obiezione di coscienza e ci rifiuteremo di firmare questi moduli». Per il capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo «in nome della dittatura del “politically correct” si stanno eliminando importanti riferimenti familiari, a partire dall'identità di genere e snaturando così il tradizionale istituto della famiglia». Per questo la Lega ha depositato in Regione una mozione urgente che chiede di «stigmatizzare la decisione della giunta Pisapia».
«Onora il padre e la madre» è invece lo striscione srotolato ieri pomeriggio dal secondo piano della Galleria Vittorio Emanuele dagli esponenti di Fratelli d'Italia. Il quarto comandamento preso a prestito per annunciare una decisa opposizione all'ulteriore passo dell'amministrazione «arancione» verso lo smantellamento della tavola dei valori. «Mentre Milano affonda nei debiti, nella crisi e nell'insicurezza - protesta l'europarlamentare Carlo Fidanza -, la giunta Pisapia si dedica all'ideologia e sferra un altro attacco alla famiglia tradizionale». Insieme a lui, oltre alla portavoce regionale di Fratelli d'Italia Paola Frassinetti, hanno partecipato alla protesta anche il vice presidente del consiglio comunale Riccardo De Corato e Marco Osnato. «Vogliamo far sapere ai milanesi quello che Pisapia nasconde - hanno aggiunto - È l'ennesimo attacco alla famiglia portato da questa giunta che sul tema dei valori tradizionali ha completamente tagliato fuori il consiglio comunale.

Tutto è stato fatto di nascosto, tenendo all'oscuro non solo i consiglieri e già questo è grave per la democrazia, ma anche i cittadini trattati come pedine da indirizzare a piacimento e informati solo a cose fatte». Anticipando l'intenzione di richiedere una seduta urgente della commissione Educazione.

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