Storie di stupefacenti. Molto diverse da quelle dello spaccio al minuto al boschetto di Rogoredo, (solo) apparentemente più «contenute», ma che in realtà trattano semplicemente di differenti mercati per «roba» solo per palati più raffinati e portafogli più gonfi, tutte accomunate però dal fil rouge del cinismo della vendita a ogni costo. Stavolta i nostri «signori della droga» - arrestati dai carabinieri della compagnia milanese «Porta Monforte» - sono due tunisini di 33 anni, marito e moglie, entrambi incensurati e da pochi anni in Italia, con casa a Osio Sotto, in provincia di Bergamo ma non lontano dai confini della provincia di Milano. L'insospettabile coppia riforniva un mercato più importante, visto che si tratta dei pusher di quel centro di Milano che copre i locali narghilé della zona molto multietnica tra Porta Venezia e corso Buenos Aires. I militari li hanno incriminati per la detenzione di ben otto chili e 700 grammi di eroina pura (il principio attivo secondo gli investigatori dell'Arma è ottimo) seguendo l'uomo, che ogni giorno, percorrendo 15 chilometri all'andata e altrettanti al ritorno, si recava nel Milanese, a Pozzo d'Adda, in un magazzino affittato in nero; lì il nordafricano recuperava lo stupefacente celato in un vano ricavato in un'auto modificata e parcheggiata all'interno. I panetti, tutti perfettamente sigillati, hanno quasi sicuramente provenienza mediorientale. I carabinieri sono arrivati alla coppia partendo da un'altra indagine di cui abbiamo parlato la scorsa settimana e che ha fatto scalpore per l'arresto di una donna nordafricana che maltrattava le due figlie di 12 e 22 anni nella zona del Vigentino, a sud della città. Analizzando i rapporti della ragazza maggiore, costretta a prostituirsi dalla madre per darle denaro da usare per giocare le slot machine, i militari sono risaliti a un marocchino che comprava proprio dai rivenditori tunisini.
Tornando agli arrestati, la donna si trova nel nostro Paese da circa tre anni, il compagno appena da uno. Lui viaggiava di frequente nel Nord Europa.
All'interno dell'appartamento di Osio è stata rinvenuta una borsa da donna con 52 mila euro in contanti. Adesso sarà interessante scoprire che li riforniva di tutta quella droga, ma questa è davvero tutta un'altra storia.PaFu
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