In quelle case nascono bimbi fantasma

In quelle case nascono bimbi fantasma

Un effetto «collaterale» dei matrimoni islamici clandestini, secondo la presidente dell’Associazione delle donne arabe in Italia, Dounia Ettaib, è il fenomeno dei «bambini fantasma». I figli nati da unioni poligamiche o da matrimoni clandestini celebrati in moschea e mai regolarizzati.
La denuncia ieri in commissione Affari sociali, nel corso dell’audizione cui la Ettaib è stata invitata dal presidente Aldo Brandirali. «In via Imbonati - ha raccontato la Ettaib - vive una donna marocchina con un bambino di 5 anni. Si è sposata in viale Jenner con tanto di firma dell’imam, ma questi matrimoni religiosi non sono riconosciuti dagli Stati di origine, proprio per non avvallare l’autorità di tante persone che si improvvisano imam. Suo marito se n’è andato e lei è rimasta qui, clandestina e sola. Il bambino ufficialmente non esiste: è nato in casa, non c’è nessuna registrazione all’anagrafe, nessun documento». «Non andrà a scuola - ha detto la Ettaib - ed è destinato a restare fantasma per tutti», a partire dal consolato «perché non c’è regolare matrimonio civile, atto di nascita e stato di famiglia». «Questo è uno dei casi di cui siamo venuti a conoscenza, ma ce ne sono moltissimi», ha aggiunto.

Riguardano donne straniere abbandonate dai mariti poligami o sposati in moschea. Dalla commissione presieduta da Brandirali la richiesta di un intervento dell’assessore comunale ai Servizi civici, Stefano Pillitteri: «Ne discuterò con lui», ha confermato Ettaib.

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