Cronaca locale

La rabbia dei residenti abbandonati

Il portavoce dei residenti, Mirko Berti: "Mai visti i 400mila euro promessi dal Comune in campagna elettorale". Non omologati i pannelli della Torre dei Moro

La rabbia dei residenti abbandonati

«Per dieci anni dentro una bara», denunciano ora i residenti. Una relazione dei vigili del fuoco fa luce sull'incendio della Torre dei Moro: fiamme scaturite probabilmente da cause accidentali, come un mozzicone di sigaretta gettato dall'alto. Ma i pannelli che rivestivano il grattacielo, acquistati dall'azienda Zambonini per conto del fornitore spagnolo Alucoil, non erano ancora omologati in Italia.

Intanto i residenti sono sempre più impantanati nelle beghe burocratiche e abbandonati dal Comune. Un destino triste, quello delle 80 famiglie che hanno perso tutto lo scorso 27 agosto. All'Hotel Quark ce ne sono ancora 20, altrettante sono ospitate da amici e parenti e 35 hanno trovato un alloggio sul mercato. E i 400mila euro promessi in campagna elettorale da Palazzo Marino? Ancora non pervenuti. Il portavoce dei residenti, Mirko Berti, non sa più dove sbattere la testa: «La prima fattura da 56mila euro che serve a pagare l'alloggio di settembre all'Hotel Quark, non è ancora stata saldata. Quei soldi, che stiamo anticipando noi, ci servono come il pane». La delibera del 17 settembre con la quale il Consiglio comunale dava il via libera ai fondi ne menziona un'altra del 2010 che di fatto ne impedisce l'erogazione. Anche il famoso «set» di soluzioni abitative è bloccato da vincoli reddituali. I residenti hanno chiesto senza successo delle deroghe: «E la scorsa settimana ci è stato comunicato che non verranno mai concesse», continua Berti. «Poi ci hanno detto che ci avrebbero dato 500 euro a testa. Hanno creato un indirizzo mail ad hoc, chiedendoci di compilare dei moduli per averli. Sono due mesi che lo abbiamo fatto, ma i soldi non li abbiamo ancora visti». E qui i meccanismi delle delibere non c'entrano: «Il terzo contributo per le case, quello regolato da una matrice reddituale e dalla composizione del nucleo familiare, non lo hanno manco erogato per una semplice ragione: come faccio si chiede Berti a dirti se sto dentro le tue gabbie reddituali se non mi convochi: non posso chiedere io a tutti di raccogliere i 730, sono dati sensibili».

Il Comune avrebbe dovuto predisporre un ufficio dove far venire i residenti e attivare le procedure. Altra cosa non fatta. Pagano le assicurazioni, no? Nemmeno, perché la Torre è ancora sotto sequestro. Una settimana fa la procura ha concesso il via libera ai periti che potranno entrare nello stabile e constatare i danni. È stato quindi stilato un calendario di massima, con le visite che sono iniziate martedì, ma potrebbero comunque volerci dei mesi prima di cominciare a vedere i soldi. Tuttavia Reale Mutua, che assicura l'intero fabbricato, sta lavorando a un anticipo per sostenere le famiglie. Anche dalle banche la risposta è stata molto disomogenea. Le trattative tra i residenti e Intesa Sanpaolo hanno portato alla sospensione dei mutui per tre anni. Mediolanum del compianto Ennio Doris, «la banca che si è comportata meglio di tutte», ha tagliato completamente gli interessi donando 50mila euro al conto dei residenti e 10mila a chi era loro cliente. L'ultima volta che i residenti hanno visto il sindaco Beppe Sala è stata a settembre, quando furono presentati gli aiuti. «Di fronte a un evento del genere non si fa più vedere, né sentire attacca Berti poteva convocarci almeno per un caffè».

Ma anche la grande Milano si è dimenticata della Torre: «Dalla moda silenzio, idem dal mondo della cultura. Il Milan? Dopo un mese mi hanno detto che ci regalavano un paio di magliette per farci un'asta». E il governo? Il sottosegretario agli Interni, Ivan Scalfarotto, a ottobre favorì un incontro con i residenti in Prefettura: «Una persona che ci ha aiutato molto commenta Berti ha capito che manca un quadro normativo e un protocollo da seguire per chi ha subito un disastro come il nostro». Addirittura «disse al Comune che se volevano mettere giù un progetto il governo era disposto a finanziarlo, ma anche qui niente da fare. Per una volta che Roma dice che può investire per Milano», ironizza il portavoce. Adesso i residenti hanno fondato un'associazione no profit per raccogliere fondi per le famiglie, ma anche per il progetto di ricostruzione della Torre: «Sto cercando di organizzare un concerto da 10mila euro, mi serve uno sponsor». La Regione, che Berti ha incontrato due giorni fa, sembra pronta a dare una mano per individuare una location e magari patrocinare l'evento: «Letizia Moratti è la persona che più ci è stata vicina, le va riconosciuto. Sul conto che abbiamo creato, il Comune di Assago ci ha versato 20mila euro. Lo fanno loro e non Palazzo Marino...

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