Rai, a Roma la regia del canale Expo

Da Milano hanno già portato via Rai 5, quella dedicato alla cultura, RaiSport2 e adesso anche RaiExpo. Non più un canale, ma ormai solo una semplice struttura che si occuperà di coordinare programmi e comparsate dedicati all'esposizione del 2015. Che non si terrà a Roma dove i vertici della tivù di Stato hanno detto ci sarà la «testa pensante», ma a Milano a cui sarà concessa una «sede distaccata». Abbastanza per scatenare la reazione della Lega che ieri mattina ha organizzato una manifestazione davanti alla sede di corso Sempione. «Stanno svuotando la Rai di Milano - ha protestato l'eurodeputato Matteo Salvini - La direzione di RaiExpo è a Roma, i programmi sportivi vengono spostati a Roma, il direttore della sede Rai di Milano è a Roma, ma viene a Milano e soggiorna in albergo». Promettendo, se proseguirà il «processo di svuotamento», una battaglia in parlamento e a Bruxelles per cancellare il canone. «Sono disgustato da una Rai che spreca milioni di euro: gli stipendi alla Fazio e le interviste a pagamento a Maradona, un evasore fiscale che non è certo un buon esempio per i nostri figli, mi convincono che non sia moralmente giustificato pagare il canone». E al grido «Milano non è la colonia di nessuno», dichiara guerra al direttore generale Luigi Gubitosi atteso a Milano venerdì per incontrare amministratori e sindacalisti. Le sedi distaccate, ha proseguito Salvini, «si concedono alle colonie e per questo lo accoglieremo come si accoglie una potenza straniera che viene a colonizzare». Duro anche il governatore Roberto Maroni: «È incomprensibile come questo gruppo di lavoro su Expo non possa avere dentro qualcuno della sede di Milano, dove ci sono fior di professionisti».
Protesta l'assessore regionale alla Cultura Cristina Cappellini per cui «le scelte dell'azienda provocherebbero seri danni per il territorio. Verrebbero meno la promozione delle realtà locali, il contatto con il territorio e soprattutto la valorizzazione di personale professionista». Preoccupato per i posti di lavoro messi a rischio il capogruppo del Carroccio al Pirellone Massimiliano Romeo: «Oltre agli ottocento lavoratori della sede di Milano, ci sono i 3mila impiegati dell'indotto», alcuni dei quali erano presenti ieri mattina. «A Milano - si lamentano - non si doppia più nemmeno una riga. Portano tutto a Roma». Ricordando che il doppiaggio è nato proprio qui e che Milano è sempre stata un'eccellenza. Che da qui sono uscite le mitiche serie tivù Magnum P.I., Star Trek e Tre nipoti e un maggiordomo. «A meno che adesso non servano accenti più “romani”».


D'accordo nella necessità di affrontare il problema, ma critico sulla paternità leghista della crociata il coordinatore regionale pd Alessanro Alfieri: «Solo il Pd si è mosso nelle sedi opportune, a partire dalla commissione di Vigilanza Rai. Per noi è fondamentale che la sede milanese viva e anzi sia rafforzata per Expo, ma non accettiamo lezioni da chi oggi dimentica le responsabilità del passato».

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