Cronaca locale

RASSEGNA LETTERARIA

RASSEGNA LETTERARIA

Bimbi capricciosi, nervosi, insonni? Forse il motivo è che non si muovono abbastanza, e anche quando lo fanno sono ingabbiati in regole ferree, come nello sport e nei giochi «preconfezionati», o vittime delle ansie di mamme e papà. Il sogno di restituire all'infanzia gli spazi del gioco libero e della fantasia è, da tempo, un chiodo fisso dello psicologo Fulvio Scaparro, che martedì 12 alle 11 terrà finalmente a battesimo uno dei progetti che più gli stanno a cuore. Dopo almeno sette anni di dibattiti, false partenze e ripensamenti, grazie al prezioso sostegno dell'Associazione Amici dell'Accademia di Brera apre all'Idroscalo Aulì Ulè, il Giardino dei giochi dimenticati: 20mila metri quadrati di bosco e prato dedicati ai bambini fino a 10 anni per esprimere la loro creatività e fantasia in tutta libertà e sicurezza. Per correre, saltare, scherzare e magari dedicarsi ai vecchi giochi di un tempo. A rievocarli ci penserà il giocologo Giorgio Reali dell'Accademia del gioco dimenticato, una bella realtà con sede alla Fabbrica del Vapore che promuove giochi creativi e senza struttura fissa. Il nome Aulì Ulè è «rubato» a un'antica filastrocca delle nostre parti, ma per chi se la cava con le lingue antiche è anche singolarmente evocativo: «ule», nel greco di Socrate e Platone, stava proprio per bosco, Luogo solitario dove dialogare con la natura. Proprio come Aulì Ulè: un paesaggio di alberi e prato da sottobosco, dominato dal legno, di gran lunga il materiale più usato, e recintato da una siepe, con panchine e tavoli, un tronco altalena e l'intrattenimento di giovani animatori. E come non pensare, almeno per un attimo, alla paideia dei nostri padri, quel modello educativo di antica sapienza che fin dalla tenera età insegnava a coltivare, in modo armonioso e equilibrato, anima e corpo? Può essere un antidoto contro la pigrizia, fisica e mentale, contro l'obesità e la dipendenza da tv, app e videogames, che tanto spaventano genitori, ma anche medici e pedagogisti. Oppure semplicemente un modo per decongestionarsi dai mille stimoli che, oggigiorno, invadono anche la vita dei più piccini. Per questo dagli spazi di Aulì Ulè sono bandite giostrine e attrazioni convenzionali: ben venga, invece, un suggestivo Anfiteatrino realizzato con sezioni di tronco d'albero; ben vengano una fontana di acqua da bere e spazi aperti che stimolano l'immaginario; ben venga una Rosa dei Venti, per indicare luoghi lontani del pianeta dove viaggiare con la fantasia. Al progetto, pensato con una formula lungimirante che apre ai privati, hanno aderito anche N-C Art Advisory, Fratelli Ingegnoli S.p.A.

e Mafalda, la simpatica bimba scapigliata di Quino.

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