Gabriele Albertini continua a essere il punto d'inciampo della politica milanese. L'ex sindaco si è proposto come esponente e candidato di una lista civica e ha spiegato di volersi proporre agli elettori con questa formula in cui i partiti fanno un passo indietro per poi accodarsi alla candidatura della società civile. Ma il Pdl gli ha ricordato che è un iscritto. E poi c'è il pressing di Roberto Formigoni e dell'area di Cl, che ne caldeggiano ogni giorno la candidatura. Al punto che Carlo Saffioti, esponente liberal del Pdl, lancia l'allarme: «Non ridurre l'opportunità rappresentata da Albertini a sola e mera continuità con l'esperienza formigoniana».
L'ex sindaco ha parlato di un accordo fatto con l'Udc lombarda. Ma anche l'ala più vicina al centrodestra assicura: «Faremo scelte in linea con lo scenario nazionale». E così, senza il via libera del leader Pierferdinando Casini, il partito si prepara a fare scelte diverse. Spiega il capogruppo in consiglio regionale, Gianmarco Quadrini: «Noi non abbiamo ancora preso alcuna decisione. Non ho mai parlato con l'onorevole Albertini. E non abbiamo avuto incontri né ufficiali né informali».
Daniela Santanché invita invece a mantenere forti i collegamenti con la Lega: «Berlusconi sbaglia se scarica Maroni, se non pensa che la Lega sia fondamentale. Esiste una questione settentrionale e ci vuole una politica diversa. Assieme alla Lega si può fare una migliore politica».
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