L'ultima volta volta l'hanno visto in Duomo a spingere la carrozzella della convivente per impietosire i passanti e chiedere l'elemosina. E con i magri guadagni circuire adolescenti a cui strappare qualche carezza. Un comportamento che alla fine avrebbe scatenato la reazione di qualche parente. Calci e pugni fino a lasciarlo a terra privo di sensi. Raccolto dal 118, inizialmente sembrava in fin di vita, poi con le ore le sue condizioni sono migliorate e ieri è stato dichiarato fuori pericolo.
G. B. ha 54 anni, ma a vederlo sembra uno spauracchio: magrissimo, capelli radi, lunghissimi, poca propensione all'igiene personale. Insomma l'esatta impersonificazione del barbone con qualche rotella in meno. Vive con una donna grassissima, costretta dal peso e dai malanni su una sedia a rotelle, in una casa di via Cogne a Quarto Oggiaro. Ha una spiccata propensione per i ragazzini, che cerca di circuire con quel poco che riesce a raccattare: qualche ricarica telefonica, uno spinello, sigarette. Una «debolezza» nota nel quartiere, dove era stato più volte avvertito di smetterla. E l'altro pomeriggio sarebbe arrivata puntuale la vendetta. Tre giovani, descritti dai testimoni sui vent'anni, l'hanno aspettato sotto casa. Due si sono tenuti da parte, il terzo l'ha affrontato con decisione. Poche parole, il confronto sale di tono poi è scattata la «rappresaglia». Sono volati un paio di cazzotti che hanno fatto finire lungo e disteso G.B. a terra, non che ci volesse molto. E una volta caduto, sono volati altri colpi, quasi tutti al volto. Poi la fuga.
Lanciato l'allarme sul posto è arrivato il 118 che gli ha prestato i primi soccorsi. L'uomo farfugliava, non si reggeva in piedi, aveva il volto tumefatto e coperto di sangue: codice rosso, Niguarda, prognosi riservata. I medici si sono prodigati a lungo, le sue condizioni sono migliorate con il passare delle ore e ieri la prognosi è stata sciolta: fuori pericolo, dovrebbe rimettersi in qualche settimana. Arriva anche la polizia, che interroga i testimoni ma nessuno sembra avere fissato nella memoria particolari utili da consentire una precisa identificazione degli aggressori. O forse ha preferito non riferirli agli investigatori ritenendo giusta la punizione.
Come detto G.B. non è ben visto nel quartiere dove è sopportato a fatica, vista la sua propensione per i ragazzini. La polizia scava nel suo passato ma non trova nulla di particolare, incensurato. E non è neppure tra i personaggi «attenzionati» dal commissariato: è solo uno sbandato, un barbone, anche se ha una casa, uno sciroccato. Ma certo non un criminale. Da essere sicuramente seguito, ma dai servizi sociali piuttosto che dalla forze dell'ordine. Nella ricostruzione dell'accaduto, gli investigatori si sono fatti l'idea precisa che l'aggressione sia stata causata dalla sua «debolezza». A Quarto Oggiaro molte famiglie difficili, tanti extracomunitari, vivono nella più completa indigenza. I loro figli crescono in strada e imparano in fretta a non fare tanto gli schizzinosi.
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