Regione in allerta per la polmonite cinese

Attivata la rete di sorveglianza. Si teme per i milanesi di rientro da Wuhan a febbraio

Regione in allerta per la polmonite cinese

La macchina organizzativa è partita. Ieri si è tenuto un vertice all'assessorato al Welfare della Lombardia, con l'ufficio prevenzione della Regione, l'Ats, i responsabili della rete infettivologica che coinvolge 15 ospedali sotto la regia dell'ospedale Sacco. La riunione di ieri per fare il punto sulla diffusione del corona virus, che ha già provocato 17 decessi nel mondo, alla luce anche dell'informativa diffusa ieri idal Ministero della Sanità. Per quanto riguarda i contatti diretti tra Cina e Italia sono tra i 4 e i 7 collegamenti quotidiani con le principali città cinesi con l'aeroporto internazionale di Fiumicino, che ha già attivato il protocollo di sorveglianza sanitaria messo in campo, e mai sospeso, l'influenza aviaria nel 2003 con la schedatura dei passeggeri e lo scanner per la febbre. Negli aeroporti internazionali della lombardia quindi al momento c'è meno tensione anche l'assessorato al Welfare ha è diffuso ieri anche una nota informativa a tutte le compagnie aeree. «L'Italia (aeroporto di Roma Fiumicino) - si legge nella nota del Ministero - ha tre voli diretti con Wuhan, e numerosi voli non diretti, il cui traffico di passeggeri dovrebbe aumentare in occasione del capodanno cinese. Come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale (2005), presso l'aeroporto di Fiumicino è in vigore una procedura per verificare l'eventuale presenza a bordo degli aeromobili provenienti da Wuhan di casi sospetti sintomatici e il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento all'Istituto Nazionale Malattie Infettive di Roma. È in corso di rafforzamento la sorveglianza dei passeggeri dei voli diretti da Wuhan (e di ogni altro volo con segnalati casi sospetti di 2019 nCoV)».

Così per quanto riguarda Milano e la Lombardia si teme per il post capodanno. Molti immigrati cinesi, infatti, tornano a casa per festeggiare, o comunque rimangono in Cina. Il problema è spostato solo di una quindicina di giorni, verso la prima parte di febbraio quando i residenti e gli abitanti di Milano e della Lombardia faranno rientro in Italia. Tutti i passeggeri con destinazione Cina e la regione di Whuang sono tracciati, inoltre la rete infettivologica è stata attivata, gli ospedali e i pronto soccorso allertati con le procedure di attenzione massima in fase di triage, il sistema è allertato e ben rodato.

Così se al momento a Chinatown si respira un'atmosfera tutto sommato tranquilla in attesa dei grandi festeggiamenti del 2 febbraio, c'è da spettarsi che le cose cambino con l'apertura dell'anno del Topo.

Proprio ieri, intanto, la Guardia di Finanza di Padova ha sequestrato e incenerito 10 tonnellate di carni suine provenienti dalla Cina, introdotte in Ue in violazione delle norme e potenzialmente contaminate dalla peste suina africana.

«L'arrivo di questa patologia in Pianura Padana sarebbe un disastro, soprattutto per la Lombardia che è la prima regione suinicola nazionale e alleva il 50% dei capi italiani. È ora di agire con decisione per aumentare la prevenzione» avverte l'assessore regionale all'Agricoltura Fabio Rolfi.

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