La morsa che da anni sta congelando i bilanci dei Comuni virtuosi si allenta. Con lapprovazione del patto di stabilità territoriale da parte del consiglio regionale, nasce una nuova formula per gestire i bilanci delle amministrazioni locali con più di 5mila abitanti permettendo lallargamento dei margini di spesa e il rilancio delle imprese del territorio. Oggi il Patto di stabilità impone ai Comuni di diminuire le proprie spese di funzionamento e non consente di ricorrere a incrementi significativi della pressione fiscale, con la conseguente incapacità di effettuare investimenti.
Con il Patto territoriale si fa un passo avanti essenziale per superare la dimensione locale e i parametri si applicano su unarea più vasta. In altre parole, se un Comune necessiterà di sforare i margini di spesa potrà farlo perché il processo di bilancio del patto verrà esteso su tutta larea regionale. Per qualcuno che sforerà il patto ci sarà qualcun altro che ridurrà le spese per poterlo permettere, più o meno come avviene per la legge dei vasi comunicanti e il tutto su base esclusivamente regionale.
La norma, attuata in seguito alle disposizioni della finanziaria, consente sostanzialmente alla Regione di adattare i vincoli e le regole del patto di stabilità interno per gli enti del proprio territorio, tenendo conto delle specificità legate alla situazione finanziaria territoriale. Un percorso decisionale che, come spiega Marcello Raimondi, sottosegretario alla presidenza della Regione «si attuerà con la sezione dellAssociazione Nazionale Comuni dItalia della Lombardia e dellUnione delle Province» e che prevede flessibilità delle spese di investimento e lintroduzione di meccanismi orientati a premiare gli enti virtuosi e gli interventi coerenti con la programmazione regionale.
Il patto di stabilità interno era nato dallesigenza di convergenza delle economie degli Stati membri dellUnione europea per monitorare lindebitamento netto della pubblica amministrazione. Fino allapprovazione di ieri quindi, il patto obbligava i singoli Comuni a gestire il bilancio in funzione di un anno di riferimento, imbrigliando le possibilità di spesa delle amministrazioni nonostante ci fossero i fondi. Supponendo che in un anno eccezionale unamministrazione avesse avuto delle entrate da record, come avvenuto ad esempio a Brescia in seguito alla nascita della società A2A, e quellanno fosse stato preso a modello, il Comune avrebbe dovuto mantenere il medesimo rapporto tra entrate e uscite anche negli anni a seguire, a prescindere dal fatto che le stesse entrate record si fossero più o meno ripetute. Questo si traduceva nel congelamento e nello slittamento di qualsiasi tipo di spesa per poter mantenere costante il rapporto. Servizi ai cittadini, pagamento di fatture alle imprese del territorio e via dicendo. E tutto questo, con le casse comunali piene di denaro (prontamente trasferito nella cassa depositi e prestiti). Pena le sanzioni per linfrazione del patto.
«Grazie alla legge i nostri Comuni che sono in regola con il patto di stabilità potranno utilizzare le somme in giacenza per far fronte alle necessità delle rispettive comunità, dallavvio di nuovi servizi sociali alla realizzazione di opere pubbliche - commenta il presidente della commissione bilancio della Regione, Fabrizio Cecchetti -. Così si sbloccheranno anche numerosi pagamenti alle imprese da parte delle amministrazioni pubbliche.
Per quanto riguarda la tempistica di attivazione della nuova norma, a breve dovrebbe arrivare la delibera attuativa perché è nellintento della Regione riuscire ad applicare i nuovi parametri già a partire dal 2010.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.