Il prolungarsi del ricovero di Silvio Berlusconi al san Raffaele fa slittare anche i tempi per il vertice decisivo. Perché a varare la nuova giunta saranno lo stesso Cav e il neo governatore Roberto Maroni che ieri nel tanto atteso consiglio federale si è visto respingere le dimissioni da segretario e rimarrà in sella al Carroccio fino al 2015. Incassando anche la costituzione di un comitato strategico per l'attuazione del progetto della macro regione del Nord di cui faranno parte i tre governatori di Piemonte, Lombardia e Veneto, i capigruppo dei consigli regionali, i presidenti dei gruppi di Camera e al Senato e quello della delegazione al parlamento europeo».
E, per preparare l'incontro decisivo, ieri Maroni ha incontrato il coordinatore regionale del Pdl Mario Mantovani. Nulla ancora di definitivo, ma aumenta il numero degli identikit quasi definitivi. A cominciare da quello di Mantovani che sarà il vice di Maroni e otterrà le prestigiose deleghe alla Sanità. Fuori discussione la conferma di Valentina Aprea alla Scuola e alla Formazione, così come pare sicuro l'ingresso di Viviana Beccalossi per i Fratelli d'Italia che vorrebbero affidarle l'Agricoltura, materia su cui la Lega vuole posare il cappello. Piazzando Gianni Fava preferito a Giulio De Capitani e magari aggiungendo le deleghe a Caccia e Pesca. Sempre nel capitolo «sicuri» i leghisti Massimo Garavaglia che terrà i cordoni del Bilancio e l'olimpionico della canoa Antonio Rossi allo Sport. Quasi sicuro un posto per il direttore dell'Asl di Monza Maria Cristina Cantù che si occuperà del Welfare, mentre per due posti in giunta corre un terzetto di amazzoni maroniane che, in ordine di pronostico sono il presidente del consiglio comunale di Brescia Simona Bordonali, l'assessore provinciale di Varese Francesca Brianza e il sindaco di Dalmine Claudia Terzi. Tornando in casa Pdl, promosso il bresciano Alberto Cavalli appoggiato da Mariastella Gelmini e uno tra Elena Centemero e Luca Squeri che lascerebbero un posto alla Camera a Mariella Bocciardo. Ma il nodo più complicato è quello dei ciellini che sul tavolo della trattativa hanno messo i 7 consiglieri portati in Regione sui 19 dell'intero Pdl. Con Roberto Formigoni che spinge per la riconferma del cognato Giulio Boscagli (difficile), mentre Romano Colozzi sembra deciso a lasciare. Probabile un posto da presidente del consiglio regionale per Raffaele Cattaneo che potrebbe essere appoggiato da Maurizio Lupi. E allora tornano a salire le quotazioni del cardiologo Stefano Carugo, anche perché la Brianza rischia di rimanere senza rappresentanza. In cerca di un personaggio dal territorio o dalla società civile è Daniela Santanché a cui spetta l'indicazione di un nome.
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