«Sono innamorato dell'idea di riaprire i Navigli ma oggi non è saggio farlo perché ci sono altre questioni aperte sulla città...». Giuseppe Sala chiude i sogni nel cassetto e, durante la consueta «colazione» che lo ha portato ieri al Tranvai in zona Martesana, torna sulla terra a fare i conti con la realtà. Ma anche con l'idea di ricandidarsi che vede però Matteo Salvini convitato di pietra, dopo che nei giorni il segretario della Lega ha lasciato intendere che in futuro l'ipotesi di correre per Palazzo Martino non gli dispiacerebbe affatto: «Diciamo solo che sarebbe una sfida molto affascinante- spiega il sindaco- Credo che sia legittimo dal suo punto di vista immaginare una cosa del genere».
Ma sulla Martesana, proprio da dove dovrebbe partire la riapertura dei Navigli, l'attualità è un'altra: «So che se mi ricandidassi i cittadini mi porranno questa questione- spiega Sala- ma al momento è un tema che rimane in sospeso. Il prossimo sarà l'anno della verità per le esondazioni del Seveso perchè dovrebbero partire sei cantieri per le vasche di laminazione e, se non ci saranno ritardi, riteniamo che nel 2023 la questione sarà risolta»
Non prima e nonostante tre ricorsi pendenti. «C'è da avere ancora un po' di pazienza ma finalmente c'è un percorso avviato e soprattutto programmato- spiega sala- Adesso dobbiamo rinforzare la pulizia di ogni possibile spazio di accumulo che freni il fluire delle acque e su questo mi impegno a far si che tra Nuir ed MM gli interventi siano più rapidi». Intanto però chiede aiuto ai cittadini sottolineando l'importanza delle segnalazioni delle situazioni di allarme nelle chat e sui social.
Altra questione aperta è quella dello stadio. Che fine farà San Siro è ancora tutto da decidere e domani sull'interesse pubblico del progetto è chiamato a votare il Consiglio comunale: «Penso che tutti magari no, però il mio auspicio è che ci sia compattezza- spiega Sala. Vediamo la discussione come si evolve anche perchè un voto, pur positivo, riporta il lavoro poi sulla giunta e su me stesso. Ma era quello che volevo: un coinvolgimento del Consiglio, non certo una nostra deresponsabilizzazione». «Perchè- aggiunge- anche se fosse un voto positivo sul tema chiave, che è quanto volume concedere, io non penso che il Consiglio delibererà da questo punto di vista, quindi tornerà senz'altro a noi». E sulla possibilità che ci sia un voto bipartisan, il sindaco conclude: «Credo di sì da quello che mi sembra di capire e lo auspico, come auspico che la maggioranza riesca ad esprimere un indirizzo».
Infine lo scontro con il Pirellone sulla delibera regionale che stabilisce premialità alle botteghe storiche nelle concessioni di beni demaniali: «Credo che abbiamo solo ragione- attacca il sindaco- L'assessore regionale alle attività produttive Alessandro Mattinzoli ha detto che prima di ricorrere potevamo parlare con loro.
Ma vale anche il contrario: c'è chi ha preso un'iniziativa senza tenere conto di quelle che sono le nostre esigenze. Ha completamente ragione l'assessore comunale al Bilancio Tasca: la giustizia stabilirà chi ha ragione».
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