Rifiuti, ecco la stangata: per le casse del Comune un tesoro da 250 milioni

Sono 620mila gli avvisi di pagamento che il Comune sta per inviare alle famiglie. In busta i milanesi troveranno una bruttissima sorpresa: i bollettini per il pagamento della Tarsu, la tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, con le tariffe aumentate. Il 25 giugno il consiglio comunale ha deliberato i nuovi canoni per il 2012, i cui effetti si faranno sentire adesso. Scatta il 30 settembre infatti il termine per pagare la prima rata e il 31 ottobre per la seconda: ai milanesi, e ai loro portafogli, la facoltà di scegliere se pagare in un'unica soluzione o meno. Si parla di un aumento medio del 23%, che oscilla tra dieci categorie, ognuna caratterizzata da un coefficiente, per un gettito complessivo previsto per le casse di Palazzo Marino di 252 milioni 204mila euro, ovvero 45 milioni in più rispetto al 2011. Una bella botta per le tasche dei residenti che ora iniziano a confrontarsi con i rincari stabiliti prima dell'estate della maggioranza arancione.
La giunta giustifica gli aumenti delle tariffe «rimaste invariate per un decennio», con «l'ampliamento dei servizi Amsa tra cui spazzamento globale, pulizia di parchi e giardini e spazzino di Zona che hanno comportato un aumento dei costi del 21,2% (47,3 milioni di euro) e il venir meno del contributo CIP 6 da 42 milioni». «Nel 2011 - spiega l'assessore al Bilancio Bruno Tabacci - i ricavi da Tarsu ammontavano a 196 milioni di euro contro un costo di servizio Amsa di 237 milioni. Il costo del servizio smaltimento rifiuti per il 2012 è previsto intorno ai 252 milioni di euro, ma grazie alla riformulazione delle tariffe riusciremo a coprire i costi per il 99,69%».
Chi paga dunque? É soggetto a Tarsu chiunque occupi o detenga locali ed aree scoperte per qualsiasi uso. Seguendo la normativa vigente, si considera la reale attitudine a produrre rifiuti da parte delle dieci diverse categorie di contribuenti. Durante l'esame della delibera a giugno il consiglio comunale ha deciso di ridurre le tariffe previste in delibera sulla prima casa, alberghi, ospedali, residence, case di cura e carceri da 2,75 (+20,56%) a 2,60 euro per metro quadro l'anno. In città si contano un milione 343.518 residenti, di cui 719mila nuclei famigliari e 378.408 single. Mediamente in un anno vengono prodotti 8,79kg/mq di rifiuti, si parla in particolare di 1,38 kg di spazzatura per abitante al giorno, di cui 0,76 kg solo di rifiuti domestici. Per agevolare le fasce più deboli, il Consiglio comunale ha deciso di ridurre di un milione e mezzo il gettito complessivo della Tarsu garantendo ai nuclei familiari con un componente over 65 uno sgravio del 10% con un limite massimo di 15 euro di riduzione.
L'aumento più alto si registra per bar, discoteche e gelaterie che si vedranno aumentare l'imposta del 41,85% pari a 8,65 euro al mq, seguiti da bancarelle alimentari all'aperto, trattorie e ristoranti, che pagheranno 14,51 euro al mq (+41,53%). Seguono i distributori di carburante che si sono visti aumentare il canone del 40,74% (3,05 euro la mq). Pagano 2,74 euro al metro le associazioni culturali, politiche, sindacali, i musei e gli impianti sportivi (+28,16%). Incrementati, per volere del parlamentino, del 24,56% i canoni per assicurazioni, istituti di credito e finanziari, studi professionali che sono passate da 4,12 a 4,60. É sceso, al contrario, il costo per garage e box privati di pertinenza che saranno equiparati alle abitazioni (-10% rispetto all'attuale tariffazione) pagando 2,60 euro al mq.

Stando alla relazione fornita da Amsa allegata alla delibera, risulta che Milano è la quarta in classifica per costo dell'utenza domestica. Con 3,66 euro al metro quadro (costo medio per un'abitazione di 80 mq e tre componenti per nucleo) Roma è la città più cara, seguita da Sanremo (3,25 euro a mq), Carrara (2,82 euro al mq) e Milano (2,75 mq).