(...) «È una questione di rispetto, non possiamo ancora accettare scuse» dice Gelmini, che ha discusso la questione direttamente con Berlusconi. La data del rimpasto era stata fissata all'8 novembre e adesso, ancorata da Maroni alla riforma del titolo V e alle nuove deleghe ereditate dalla Provincia, rischia di affossarsi in Parlamento ed essere rimandata a data da destinarsi. Inoltre Maroni in più occasioni si è negato e ha disertato appuntamenti politici. Il tutto mentre continuano le campagne stampa sulle case dell'Aler occupate e le richieste di provvedimenti economici incisivi per famiglie e imprese.
I timori riguardano il gradimento della giunta Maroni, che è al dodicesimo posto nella classifica nazionale. Naturalmente il primo a preoccuparsene è il presidente della Regione e proprio per questo vorrebbe un'operazione politica che sia possibile spiegare ai cittadini. Anche Forza Italia sembra disponibile a una rivisitazione totale delle posizioni: gli unici punti fermi - fanno sapere dal partito - sono il vicepresidente della Regione e assessore alla Sanità, Mario Mantovani, e l'assessore a Istruzione e Lavoro, Valentina Aprea. Per il resto tutto è in discussione.
Mantovani, che non condivide l'accelerazione, ieri è andato ad Arcore per spiegare la propria posizione a Berlusconi: la sera prima è stato il consigliere Giovanni Toti a discutere la questione con il Cavaliere. Nei giorni precedenti era stato il consigliere Luca Marsico a farsi fotografare con Berlusconi: uno scatto che aveva fatto salire le sue quotazioni per la giunta. E Mantovani, che può contare su una pattuglia di suoi uomini, non condivide la minaccia di lasciare l'aula lanciata dalla coordinatrice e soprattutto teme trappoloni che lo riguardino direttamente.
Il suo ruolo di numero due della giunta è infatti molto ambito, soprattutto adesso che lo spettro della legge Severino pende sulla testa di Maroni, con il rischio di sospensione e di subentro del vicepresidente. È vero che dopo il caso del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, sospeso e poi reintegrato dal Tar, il Parlamento sta discutendo proprio per modificare l'applicazione della Severino per sindaci e consiglieri regionali (che vengono sospesi già dopo la sentenza di primo grado, a differenza dei parlamentari), ma anche per questo è necessario il via libera azzurro e Forza Italia è ancora ferita dal caso Berlusconi. «Le leggi non possono valere solo contro il presidente di Forza Italia» è il senso del ragionamento che arriva dal partito.
I cambi di cui si discute da tempo sono quelli dell'assessore all'Agricoltura, il leghista Giovanni Fava, che Salvini vuole sostituire con Angelo Ciocca. Poi alle Infrastrutture l'azzurro Alessandro Sorte dovrebbe prendere il posto di Alberto Cavalli. Il sottosegretario Fabrizio Sala dovrebbe diventare assessore e al contempo Giulio Gallera entrare in giunta. Alla fine uscirebbero Cavalli , Fava e Paola Bulbarelli, ma l'impressione generale è che cambiare semplicemente qualche nome risulterebbe incomprensibile per i cittadini.
Consistenti anche le difficoltà a gestire il ruolo di altri esponenti politici di Forza Italia di cui si era parlato in passato per un ruolo in giunta, cioè Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo.Da qui l'intenzione di rivedere totalmente gli assetti e le deleghe. E per fare questo, la via necessaria da percorrere sembra proprio quella che porta ad Arcore.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.