Chiara Campo
Oltre 300 tonnellate di rifiuti raccolti (e differenziati), 4,5 chilometri di nuovi percorsi ciclopedonali e un sentiero da mountain bike di 3,8 km. Sono stati ripuliti i laghetti, piantate cento nuove querce (grazie agli Alpini), ridotta la superficie con usi impropri. É quasi un capolavoro quello portato a termine in diciotto mesi - da settembre 2017 ai giorni scorsi - da Italia Nostra, che ha accettato la sfida di restituire alla città 65 ettari dell'area degradata di Porto di Mare togliendo «terreno» ai pusher del «boschetto di Rogoredo». Per mostrare i risultati raggiunti fin qui, l'associazione che ha preso in carico dal Comune la gestione dell'area ha organizzato ieri una passeggiata a cui hanno partecipato anche sindaco, prefetto, gli assessori Anna Scavuzzo e Pierfrancesco Maran, il presidente del Municipio 4 Paolo Bassi e almeno duecento persone. Dallo scorso dicembre volontari e Alpini operano «scortati» da carabinieri, polizia o guardia di finanza, un piano concordato al tavolo con la prefettura per portare avanti i lavori con più rapidità e in sicurezza. «Italia Nostra - ha ammesso Beppe Sala - si è presa una grande sfida, mettersi al nostro fianco non sapendo quanto saremmo stati resilienti, col rischio che mollassimo la questione a qualcun altro. Ma ci siamo e bisogna avere la forza di guardare a lungo termine, non serve fare un colpo di teatro e poi abbandonare dopo due mesi. In progetti come questo bisogna avere la serenità di lavorare su mesi e anni. Lo dobbiamo anche agli abitanti del quartiere a cui è caduta addosso una macchia che non va bene, Rogoredo ha pagato un prezzo altissimo sia in termini di vivibilità che di immagine, oggi non penso che sia facilissimo dire di abitare qui». C'è ancora molto da fare, sottolinea il sindaco, «ma alpini, forze dell'ordine e Italia Nostra hanno già fatto un lavoro incredibile. L'unico modo per recuperare l'area sembrava essere quello di ripulire e tagliare tutta la vegetazione, per controllare meglio. Stiamo probabilmente vincendo la sfida di lasciare la vegetazione e riappropriarci di questo spazio. Di lavoro ce n'è ancora da fare. Soprattutto bisognerà tenere gli occhi aperti perché è chiaro che ci potrebbero essere dei ritorni di tossicodipendenti. Prendo come buon auspicio quanto detto dal Ministro dell'Interno Salvini, se e quando arriveranno più risorse a Milano sarà positivo».
Il prefetto Renato Saccone conferma che la manifestazione di ieri «dà l'idea della risposta, il primo antidoto contro lo spaccio al boschetto è la vitalità del parco e il percorso avviato è a buon punto. Abbiamo ancora tanto da fare ma i primi risultati positivi ci sono. La diminuzione della presenza dei tossici c'è ed è stimabile in un dimezzamento, ma questo comporta anche che si aprano altri rivoli che dobbiamo seguire e contrastare». E dall'avvio dei presidi medici fissi «abbiamo recuperato già decine di giovani». Conferma come Salvini che entro aprile, non appena Rfi finirà i lavori, riaprirà il posto fisso di polizia: «Il ritorno della Polfer è importante anche perchè la stazione di Rogoredo con i Frecciarossa è diventata uno snodo importante della città».
É stato fatto tanto «e tanto speriamo succeda anche per la nostra candidatura» dice il prefetto. Se il dossier Milano-Cortina per le Olimpiadi invernali del 2026 batterà Stoccolma, l'arena in costruzione a Santa Giulia ospiterà le gare di pattinaggio sul ghiaccio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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