
La polizia è riuscita comunque ad arrestarlo, domenica, ma in Procura rimane l'amarezza per quel Dna repertato ma mai archiviato in banca dati per le comparazioni. Sergiu Valerian Iepure, il 42enne romeno accusato di aver rapinato e violentato una donna di 70 anni lo scorso 21 settembre, si trova in carcere a Mantova in attesa dell'interrogatorio di garanzia. Gli inquirenti sottolineano che poteva sfuggire alla cattura a causa dei ritardi nella costituzione della Banca dati nazionale dei profili genetici.
Dopo il fermo è stato però possibile fare alcune verifiche. E sarebbero stati esclusi legami tra l'aggressione alla 70enne e altri due episodi abbastanza recenti con altrettante donne anziane come vittime: l'omicidio di una 67enne al parco di Villa Litta nel novembre scorso (indagini ancora in corso) e lo stupro al Parco Nord denunciato da una 81enne nell'agosto del 2017 (il pm ha chiesto l'archiviazione). Il profilo genetico di Iepure mancava dalle banche dati, come spesso accade in questi casi nonostante ormai anche in Italia siano previste per legge la raccolta e l'archiviazione del Dna dei pregiudicati. L'uomo era già stato arrestato nel 2009 per un altro stupro commesso a Genova. Le violenze sessuali, insieme ai furti in appartamento, sono tra i reati in cui la serialità è più frequente. E in cui quindi la schedatura dei profili è più utile alle indagini. C'è da dire però che nel nostro Paese l'istituzione della Banca dati nazionale è relativamente recente e i campioni raccolti e centralizzati sono ancora una piccola parte. Le operazioni vere e proprie sono partite solo alla fine del 2017.
Mancando il Dna, non è stato possibile fare i confronti e ottenere un riscontro immediato e diretto fra le tracce biologiche trovate sulla scena dell'ultima violenza e quella del vecchio abuso commesso dal 42enne. Gli investigatori sono arrivati a lui solo grazie a una complessa indagine «vecchia maniera». Poi hanno dovuto raccogliere il suo Dna di nascosto per procedere alla comparazione. L'assenza dei profili di molte delle persone già arrestate o condannate per violenza sessuale, spiega la Procura, crea grosse difficoltà e molti ritardi in questo tipo di indagini. È probabile che una decina di anni fa il romeno sia stato sottoposto al prelievo del campione, che però non è mai stato inviato alla Banca centrale.
Il presunto stupratore seriale sarà interrogato, probabilmente nelle prossime ore, per rogatoria dal gip di Mantova (è stato fermato nella vicina Quistello).
Successivamente verrà sentito anche dagli inquirenti milanesi. L'inchiesta è coordinata dal pm Gianluca Prisco e dall'aggiunto Letizia Mannella. Il sospetto degli inquirenti è che Iepure possa aver commesso altri stupri rimasti fin qui impuniti.