Sala prende tempo (col Pd): "Campagna lampo e low cost"

Il sindaco continua il tira e molla sulla ricandidatura: "Non c'è fretta, bastano sei mesi per giocare la sfida"

Sala prende tempo (col Pd): "Campagna lampo e low cost"

A Milano il Sì al referendum si è fermato al 56%, quattordici punti sotto la media nazionale, e nel centro storico ha vinto il No. «Me lo aspettavo e volutamente non ho detto per cosa ho votato, c'era un fronte del No forte a Milano è non volevo condizionare nulla - afferma il giorno dopo i risultati il sindaco Beppe Sala -. Se dovessi leggere il voto di Milano mi sembra che il messaggio sia: va bene, ma adesso le riforme devono andare avanti sennò è un'incompiuta, e a noi le incompiute non piacciono». Sala riconosce che alle Regionali «gli elettori hanno tributato un atto di fiducia al Pd e ora credo sia il momento di usare questa energia che arriva dagli elettori per mostrare che il partito può incidere ancora di più sulle sorti del Paese, il segretario Nicola Zingaretti è un vincitore di queste elezioni e deve insistere subito in questa fase sul tema del Mes, che non è una battaglia politica ma qualcosa che ci serve». E torna a ribadire che il premier Conte dovrebbe affrontare un serio rimpasto di governo. «Non penso che i rimpasti vadano fatti sulla base di un risultato elettorale - premette - ma sono stato il primo a dire che serve un governo più forte e di persone con esperienza perchè i tempi sono difficili, c'è da riflettere sulla sua composizione». Il sindaco intende invece riflettere ancora sulla ricandidatura, lo aveva premesso nelle scorse settimane e lo ribadito ieri, il messaggio sembra indirizzato soprattutto al Pd che scalpita per avere una risposta e gestire - in caso di non ricandidatura - il piano b, ossia primarie e ricerca di un profilo alternativo forte da sostenere. «Il voto per le Comunali 2021 è veramente ancora molto in là - ha puntualizzato Sala -. Teniamo conto che sarà una campagna elettorale necessariamente più breve e diversa, se immaginiamo sei mesi di campagna, sono anche tanti. Capisco che tanti vorrebbero conferme ma in questo momento preferisco lavorare e stare sul pezzo» sapendo, ribadisce, che «sei mesi di campagna saranno già tanti. Sarà meno visibile e low cost, perchè di soldi in giro ce ne sono meno e perchè è giusto così. Non c'è tutta questa fretta. Dopodichè, se il centrodestra ha un candidato da presentare domani mattina, benissimo». Il leader della Lega Matteo Salvini ha ripetuto che intende lanciare un candidato «innovativo» per Palazzo Marino «entro l'autunno», a prescindere o meno dalla ricandidatura di Sala. Che puntualizza: «L'autunno finisce il 21 dicembre, sia chiaro». E a dicembre mancherebbero circa sei mesi al voto.

L'eurodeputato di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza fa notare che «il tira e molla di Sala che anche oggi (ieri, ndr.) prende tempo sulla ricandidatura è diventato stucchevole.

Dopo cinque anni di lavoro un sindaco normalmente rivendica il suo operato, dimostra di amare la città. Delle due l'una: o è consapevole di non aver lavorato bene o non ama abbastanza la città. In ogni caso è arrivato il momento di cambiare marcia e di costruire un'alternativa per il futuro di Milano».

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