Sala sfiora la rissa con abitanti e No Expo Poi gli insulti a Parisi

Il candidato del centrosinistra nervoso: perde le staffe con chi gli chiede i conti e ritiene «volgare e negativo» lo sfidante

Chiara Campo

In via Odazio si è quasi sfiorata la rissa. Il candidato sindaco del Pd Beppe Sala ieri mattina è stato contestato durante un sopralluogo al quartiere popolare dal «Comitato abitanti Giambellino-Lorenteggio» (gruppo che si dichiara anarchico e No-Expo) e ha perso le staffe: il manager è stato trattenuto dallo staff e portato rapidamente via in auto per evitare che la lite degenerasse. Da lì ha raggiunto il Palazzo delle Stelline per partecipare alla presentazione della lista del Pd. E questa volta dal palco ha insultato lo sfidante del centrodestra Stefano Parisi, «dichiarandolo «volgare e lamentoso». Segnali di nervosismo a sinistra. Con ordine. Gli antagonisti al Giambellino hanno aspettato Sala fuori dalla «Casetta Verde», il laboratorio di quartiere vicino al Pd, in via Odazio 7. «Perchè i conti non tornano? Tira fuori i conti» hanno provocato i No Expo, tra loro anche anziani del quartiere. Sala non ha mantenuto il sangue freddo, si è scaldato e mentre il battibecco rischiava di finire in rissa di fronte alla Digos il candidato è stato trascinato via in macchina dai suoi. «Sono cose che capitano, Si tratta di antagonisti che tra l'altro stanno tenendo anche sotto scacco il quartiere» ha commentato più tardi. Non deve aver digerito invece gli applausi incassati da Parisi il giorno prima dalla platea di Confcommercio. L'avversario ha dichiarato che Expo non ha portato vantaggi ai commercianti in città. «È volgare - ha ribattuto ieri l'ex commissario del 2015 - cercare di prendere in giro i milanesi». Obiettivamente si può criticare Expo per alcune cose, ma dire che non abbia portato benefici a Milano e al commercio lo trovo un attacco volgare e onestamente l'ho trovato fuori luogo». La cosa «più significativa è che non lo pensi solo io, che sono parte in causa, ma lo ha trovato fuori luogo anche il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli». Meno i commercianti in sala, che durante i sei mesi dell'Esposizione hanno protestato per il biglietto serale da 5 euro che ha riempito la sera i ristoranti lungo il Decumano fino a mezzanotte ma ha svuotato (anche di milanesi e non solo di turisti) quelli in città. I titolari di ristoranti e bar hanno sommato alle perdite di incassi quelle degli investimenti per rinnovare i locali in vista dell'evento.

Parisi non replica alle accuse di Sala. il capogruppo di Forza Italia Pietro Tatarella invece che era presente all'incontro in Confcommercio ribatte all'uomo del Pd che «accusa la destra di essere volgare ma forse era distratto, io ho assistito agli applausi scroscianti per Parisi, i commercianti hanno capito chi chiacchiera e chi può risolvere davvero i loro problemi».

E gli antagonisti da cui Sala prende le distanze, fa notare Tatarella, sono gli stessi che hanno ricevuto l'appoggio di Palazzo Marino grazie a qualcuno che oggi si trova candidato nella sua coalizione». Anche il capolista Fdi Riccardo De Corato attacca: «Se parliamo di volgarità e di stile, si guardi le immagini dei centri sociali che lo hanno contestato, sono i suoi compagni di strada nella campagna».

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