Cronaca locale

Sala vuole eliminare il pavé e le moto dalle preferenziali

Allo studio il divieto per gli scooter lungo la 90/91. E il sindaco "candida" una donna per la segreteria Pd

Sala vuole eliminare il pavé e le moto dalle preferenziali

Da una parte tassisti e autisti Atm che da anni vorrebbero «sgomberare» gli scooter che invadono quotidianamente la corsie della 90/91, dall'altra il popolo delle due ruote che di tanto in tanto torna alla carica e chiede il semaforo verde in tutte le zone a traffico limitato monitorate dalle telecamere, come via De Amicis o la circonvallazione interna. Le ultime giunte non sono riuscite a venire a patti con questi due mondi contrapposti (per riaprire alle moto almeno la ztl di via Torino per alleviare il traffico legato ai cantieri in centro ci è voluta una mozione bipartisan nel Municipio 1), ma ora il sindaco Beppe Sala svela che il derby potrebbe finire a favore di taxi e mezzi pubblici. «Spostare le moto dalle preferenziali? Ci stiamo pensando. Creano traffico e su quelle strade si va anche più forte» ha ammesso ieri a «Orario Continuato» su Telelombardia. Si tratterebbe ancora di una valutazione soft, difficile che si concretizzi a brevissimo, ma tanto basta a mettere in allarme i milanesi in sella. Per dare un colpo al cerchio e uno alla botte peraltro torna a sostenere che farebbe «una battaglia per liberare spazio per le moto e le bici togliendo il pavè dalle strade trafficate», si sa che la promessa da campagna elettorale che vorrebbe mantenere è l'eliminazione dei masselli da via Torino, causa di alti costi di manutenzione e rischio incidenti per chi si sposta su due ruote. E rimanendo in centro, durante l'intervista Sala ha confermato che il negozio Apple a meno di sorprese aprirà entro fine luglio in piazza Liberty, a inizio settembre toccherà a Starbucks in piazza Cordusio. Altri colossi internazionali che hanno scelto di puntare su Milano. E parlando della candidatura alle Olimpiadi invernali del 2026 che il Comune facendo asse con la Regione ha tutte le intenzioni di portare a casa battendo Torino e Cortina, Sala sostiene che l'ipotesi - non ancora confermata dal governo - sarebbe vista di buon occhio anche dal presidente del Comitato olimpico internazionale con cui ha parlato due volte, «visto cosa abbiamo fatto su Expo, forse ci sono remore sull'Italia ma non su Milano. Con il governatore Attilio Fontana siamo molto determinati a portare a casa la candidatura, noi non molliamo nulla se vediamo un'opportunità», a differenza evidentemente della sindaca grillina Virginia Raggi che disse no alle Olimpiadi del 2024.

Riprendendo il dibattito a distanza dei giorni scorsi con il ministro dell'Interno Matteo Salvini, Sala ribatte di non voler partecipare a «crociate contro i rom, poi è evidente che bisogna lavorare prima di tutto sulla chiusura dei campi abusivi».

E come contraltare al leader leghista in continua crescita nei sondaggi propone al Pd di pensare ad una donna alla segreteria, non ha un nome in tasca (o almeno non lo dice) ma la vedrebbe «molto volentieri, magari una personalità forte in grado di contrapporre a livello di immagine una personalità altrettanto forte come Salvini».

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