È fatta. Il piano anti licenziamenti del San Raffaele firmato la scorsa settimana, è ufficiale. O per lo meno, non può più essere oggetto di colpi di scena. Oltre all'approvazione da parte dei lavoratori di martedì (con 1.110 sì e solo otto no), il testo è stato votato anche ieri. E promosso all'unanimità. Manca ancora una tranche per terminare le consultazioni tra i circa 3mila dipendenti, ma in tutte le assemblee già svolte (che hanno coinvolto 1.500 lavoratori) i «sì» hanno raggiunto la maggioranza assoluta. «I numeri - fanno sapere i sindacati - non possono in alcun modo ribaltare» il risultato. Subito dopo le votazioni seguirà la ratifica dell'accordo negli uffici della Regione Lombardia, che ha fatto da mediatore nella trattativa tra l'azienda di Giuseppe Rotelli e i sindacati. La sigla potrebbe avvenire già oggi.
Il clima in via Olgettina è molto più rilassato rispetto a una settimana fa: i lavoratori hanno la garanzia che nessuno dei 244 dipendenti verrà licenziato e presto i 64 a cui era già arrivata la lettera di «fine rapporto» saranno reintegrati nell'organico. In cambio l'azienda, nella sua difficile operazione di risanamento dei bilanci in rosso, può contare su un taglio nelle voci accessorie delle buste paga dei dipendenti. Inoltre è allo studio un piano ferie per far smaltire a tutti i lavoratori del comparto i giorni arretrati e alleggerire il bilancio dell'ospedale di un'altra voce gravosa. Schiarite anche sul fronte universitario. Dopo l'accordo per salvare l'anno accademico, si è aperta la fase delle nomine per il nuovo cda. In attesa che il nome di Roberto Mazzotta come presidente venga ufficializzato, si cerca l'intesa sul nuovo rettore.
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