Cronaca locale

San Siro, il "ni" di Sala ci costa caro

Il viceministro Morelli: "Sarebbe uno spreco sistemare il Meazza solo per i Giochi"

San Siro, il "ni" di Sala ci costa caro

«Sul nuovo stadio è finito il tempo dei ni. Se è un no a Milan e Inter, lo dicano subito, altrimenti rischiamo di pagare cari i tentennamenti. Rischiamo di ristrutturare inutilmente il Meazza per la cerimonia olimpica e avere il nuovo impianto quasi finito di fianco. Uno spreco di soldi che anch'io, da milanese, non comprenderei». È l'avvertimento del Infrastrutture Alessandro Morelli al sindaco Beppe Sala. Secondo il dossier ufficiale presentato al Cio l'apertura dei Giochi invernali 2026 si terrà al Meazza ma c'è la massima disponibilità ad accogliere una modifica. Quello che preoccupa il leghista Morelli è che qualora Beppe Sala venisse confermato sindaco ripartirebbe il teatrino dei veti nella sua maggioranza. Sinistra e ambientalisti sono già riusciti a tenere nel congelatore per due anni il progetto dei club, Sala ha evitato di portare l'atto per la concessione dell'interesse pubblico in aula prima delle fine del mandato. E le premesse, in caso di vittoria, non sono buone. Oggi la lista Milano Unita chiuderà la campagna davanti a San Siro per ribadire che il Meazza non si tocca e i consiglieri eletti faranno le barricate. Anche i capilista dei Verdi, Carlo Monguzzi e Elena Grandi, hanno espresso un secco no, facendo irritare anche il capogruppo del Pd Filippo Barberis costretto a barcamenarsi tra due fronti opposti in maggioranza. «Se arriverà il via libera al nuovo stadio, come spero, dovremmo proporre il cambiamento della cerimonia, che sicuramente il Cio ci concederebbe, e sarebbe già una corsa contro il tempo, le squadre non hanno ancora il progetto definitivo» ricorda Morelli, sono in balia del Comune. Il rischio, ribadisce, è che si debba comunque avviare una ristrutturazione per migliorare il Meazza, «ogni euro speso sarebbe sprecato se poi, come speriamo, arrivasse il via libera al nuovo stadio». Gli altri due nodi sono i ricorsi che pendono sull'Arena Santa Giulia e sull'ex Palasharp che ospiteranno le gare di hockey su ghiaccio. Entrambi sono stati presentati dalla famiglia Cabassi che gestisce il Forum di Assago. «I ricorsi possono comportare ritardi - ammette Moreli -, sarebbe stato utile che il Comune ragionasse con gli interessati per non arrivare a questa blocco, non era un segreto che si sarebbero rivolti al Tar». Sull'Arena il 15 ottobre si terrà un tavolo tecnico con Regione, Comune e Ministero per cercare una soluzione definitiva.

Morelli ha presentato il bilancio dei 6,7 miliardi recuperati dal governo Draghi per 30 opere infrastrutturali in Lombardia collegate alle Olimpiadi, «in 6 mesi abbiamo recuperato due anni di ritardi», ricorda che i fondi pubblici sui Giochi «sono messi da Stato, Regione Lombardia e Veneto».

Tra questi ci sono i 170 milioni per il collegamento ferroviario dalla stazione di Bergamo all'aeroporto di Orio al Serio.

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