San Siro, in rete scatta il pressing sul sindaco

Il sindaco pubblica sul suo profilo Instagram la foto un campetto a Greco, commentando che «il calcio di Milano è anche questo», ma chi lo segue sui social in questi giorni non ha voglia di scherzare sul tema calcio, visto si è scatenato un dibattito infuocato sulla possibile demolizione del Meazza per far posto (nell'area parcheggio accanto) al nuovo stadio di Milan e Inter. Tra i commenti sotto l'immagine si moltiplicano gli hashtag #savesansiro, #sansirononsitocca, #giùlemanidasansiro. Tra i commenti c'è chi mette a confronto due simboli: «Non capisco perchè la Scala della musica sia risorta con una splendida ristrutturazione nella stessa sede storica e la Scala del calcio milanese debba essere demolita». E Beppe Sala ribatte: «Concordo, davvero». Tra i vari appelli si va da «Salviamo San Siro» a «ti prego lo stadio Meazza, la scala del calcio», «non permetta la demolizione di un monumento sportivo». E chi arriva a sostenere che si potrebbe persino fare a meno di Milan e Inter, piuttosto: vadano dove vogliono, «anche senza club potrebbe vivere tutto l'anno con concerti, eventi e partite della Nazionale». Ieri nonostante mozioni salva-San Siro già depositate dai consiglieri leghisti in consiglio comunale del Carroccio che aderiscono al comitato «No demolizione San Siro», ieri il leader Matteo Salvini ha detto sì all'ipotesi del nuovo impianto: «Aspetto uno stadio nuovo, se è vicino almeno non dobbiamo cambiare la canzone Luci a San Siro di Vecchioni. Quindi, mi auguro che possa nascere lì facendo parte di un progetto con negozi, ristoranti e le attività della zona». A me, ha aggiunto il vicepremier, «interessa avere uno stadio bello, sicuro, in una zona che viva 7 giorni su 7. Poi, per carità, da milanese e da milanista San Siro ce l'ho nel cuore, ma sono molto razionale e concreto.

Mi interessa che le famiglie possano andare allo stadio in sicurezza. Conto che le società facciano bene e facciano in fretta». E Sala provoca: «Sono curioso di vedere come reagiranno esponenti della Lega che si erano già opposti dopo 5 minuti».