Sardone (Fi): "Abusivi e centri islamici Emergenza ma il Comune è immobile"

La consigliera all'assessore Rozza: "Senza moschea niente sgomberi?"

Sardone (Fi): "Abusivi e centri islamici Emergenza ma il Comune è immobile"

«I venditori abusivi continuano ad assediare turisti e milanesi in tutto il centro di Milano. Decine e decine sono gli abusivi che ogni giorno cercano di vendere merce contraffatta, giochi, bastoni per i selfie e braccialetti tra la Galleria, Corso Vittorio Emanuele e Piazza Duomo». Così Silvia Sardone, consigliere comunale di Forza Italia, torna sull'emergenza abusivi ibn città. «Le stesse scene sono riscontrabili ogni giorno in altri quartieri e in molte stazioni della metropolitana dove abusivi e 'vù cumprà' stazionano, senza alcun controllo, con tavolini pieni di merce - prosegue la consigliera - tutto il centro è ormai preda di decine di irregolari, molto spesso clandestini, che vendono merci di tutti i tipi, dai vestiti agli accessori, dai giochi ai libri. Non è accettabile che le principali attrazioni della città siano abbandonate in questo modo. Difficilmente in altre città europee vediamo scene di questo tipo, possibile che il Sindaco non sia interessato all'immagine della città?». Secondo Sardone «questo spettacolo indecoroso va bloccato immediatamente sia in ottica anti degrado sia per contrastare il fenomeno dei prodotticontraffatti». «Decoro e legalità sono priorità per la giunta? O vogliamo che i visitatori in città siano colpiti più dalla quantità di abusivi piuttosto che dalla bellezza del Duomo o del Castello?». ma quella sugli abuivi e sul degrado della città non è l'unica polemica contro il Comune: «Sconcertano le dichiarazioni in un'intervista, dell'assessore Rozza in merito alle moschee illegali incittà- continua Sardone- l'assessore a domanda precisa sullo sgombero dei centri illegali ha risposto: 'Noi conosciamo tutte le realtà. Anche a Cavalcanti, abbiamo fatto sopralluoghi con polizia locale, polizia in borghese, entrando od osservando da fuori. Tutte le relazioni sono state mandate alla magistratura. Io non sono d'accordo su questi luoghi, però o si fa la moschea o si fa la moschea.

Dobbiamo garantire un luogo di culto, aperto, trasparente, con regole condivise che sono quelle previste nel patto del Viminale. In pratica con la scusa della mancanza di una moschea in città si dichiara ufficialmente ai cittadini milanesi che i centri abusivi e illegali, da Via Cavalcanti a Via Cosenza e tanti altri, non saranno sgomberati».

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