Sbarca in centro il giapponese che si ispira al manga Sampei

Gli appassionati di fumetti conoscono bene il giovane Sampei, il pescatore-manga simbolo dei cartoons del Sol levante. proprio a lui è intitolato il primo ristorante della catena che inaugura domenica in pieno centro, tra San Babila e Duomo, in Largo corsia dei Servi. L'ennesimo sushi bar, potrebbe dire qualcuno. Errore. Sampei, 400 metri quadri e 110 coperti, è la tappa miliare di un grande investimento fatto sotto la Madonnina dall'imprenditore giapponese Shintaro Akatsu, già famoso per business nella moda e nel settore dell'energia. Milano però, con l'Expo alle porte, è sempre più territorio di food e allora la cucina made in Italy dovrà inevitabilmente fare i conti con i tycoon dei Paesi emergenti. Anche perchè quello che apre nel cuore della city non ha niente a che fare con le contaminazioni fusion o cineserie mascherate. «Dalla gestione al personale di servizio sarà tutto rigorosamente giapponese, mentre la cucina offrirà un prodotto di prima qualità in linea con la migliore tradizione» assicura Roberto Ruggeri, amministratore delegato della società italica che ha gestito interamente la realizzazione delle strutture. Il progetto architettonico è stato infatti disegnato da un progettista giapponese; i materiali di arredo, rigorosi e spartani, sono invece made in Italy, ad eccezione di alcune «chicche» made in Japan come i lampadari realizzati in canne da pesca e le carte da parati in carta di riso. In cucina, invece, solo cuochi madrelingua e piatti tipici di qualità medioalta. Anche i prezzi saranno abbordabili, in una fascia tra i 40 e i 50 euro. «Sarà il miglior ristorante giapponese del centro storico - dice Ruggeri - ma l'obbiettivo non era farne un luogo di elite ma accessibile a un largo target di pubblico.

L'ambiente si presenterà raffinato ed elegante con un'ampia sala a pianoterra per aperitivi e cocktail, mentre la cucina sarà rigorosamente a vista con le vetrate che affacceranno sulla piazza. «I giapponesi puntano molto sul nostro mercato - dice Ruggeri - un segnale che dovrebbe incoraggiarci».