Cronaca locale

Scala all'"opera" sulla nuova squadra

Doppio incarico per Meyer: sovrintendente e direttore artistico. Comploi «rinforza»

Scala all'"opera" sulla nuova squadra

In palcoscenico si lavora a Tosca, l' opera che il 7 dicembre inaugura la nuova stagione. Ma nella sala dei bottoni della Scala inizia a prendere forma la squadra di Dominique Meyer (nella foto): sovrintendente designato a partire dal 16 dicembre, e a tutti gli effetti da marzo 2020. Ieri è stato nominato il coordinatore artistico, Andrè Comploi, così come tre settimane fa è stato individuato il responsabile delle compagnie di canto, Alessandro Galoppini: subentra a Anton Gradsack. Sciolte, poi, le riserve intorno a Meyer: sarà al contempo sovrintendente e direttore artistico, come i due predecessori Alexander Pereira e Dominique Lissner.

Nei giorni roventi di giugno, quando si decise di non rinnovare il contratto al sovrintendete uscente Pereira, il Cda fece sapere che voleva ripristinare la vecchia formula separando il ruolo del sovrintendete da quello del direttore artistico, una diarchia praticata alla Scala fino a 15 anni fa e che francamente non rimpiangiamo. Lo stesso presidente del Cda, il sindaco Giuseppe Sala, rimarcava che un direttore artistico deve girare nel mondo per pescar artisti, cosa che diventa poco compatibile con una presenza costante in teatro, come si conviene a un sovrintendente (sebbene Pereira sia sempre riuscito a combinare viaggi anche transoceanici con presenze in loco). Il concetto venne poi ribadito nel Cda di settembre, anzi si entrò nello specifico parlando di una figura italiana da affiancarsi al sovrintendete francese. Meyer non escluse la soluzione anche se - conoscendone la febbre per il palcoscenico - francamente avevamo qualche dubbio che lo spacchettamento fosse praticabile. Ha sempre fuso i due ruoli, e come lui la stragrande maggioranza dei manager dei teatri di punta.

Meyer mantiene così la doppia carica, ma al tempo stesso soddisfa i desiderata del Cda - in scadenza a febbraio - arricchendo la direzione artistica con l'auspicata figura italiana, quella di André Comploi, di Bolzano, alla Staatsoper di Vienna dal 2006, portavoce del Sovrintendente e coordinatore della comunicazione otre che stato responsabile di diversi progetti artistici speciali. Le carte sono in regola: laurea in Musicologia e diploma in Musica sacra. Meyer è un noto talent scout, nella sola Italia - ha spiegato - «sono stato nella giuria di almeno 50 concorsi di canto, spesso come presidente». Così come nelle squadre create fino ad ora ha contribuito - così ci disse - alla cresciuta di professionisti nell'area del management teatrale. Comploi è cresciuto alla sua scuola. Il che vuol dire che sono in arrivo altre figure da Vienna?

Aldilà dei contratti permanenti, e pare un ossimoro ma sono compresi pure alcune alte cariche dirigenziali, alla Scala vanno confermate le figure legate all'era-Pereira: per talune la scadenza è già il 15 dicembre, altre - vedi l'area marketing e danza - scadono nel dicembre 2020.

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