Forse oggi anche il termine «scuola» è obsoleto, almeno se lo leghiamo allo stretto significato originario, ovvero un' istituzione per deputata all'educazione e all'istruzione degli allievi sotto la guida esperta di insegnanti. Oggi, per debuttare in società, non sono più sufficienti il compimento del diciottesimo anno e nemmeno una festa: occorre avere precisi requisiti.
I genitori, del resto, sono sempre più in difficoltà davanti al cammino scolastico dei propri figli. Si informano, indagano, sondano, spesso, senza risultati. Si ha sempre paura di sbagliare, di scegliere l'istituto poco adatto ai propri figli, trascurando, magari, di prendere in considerazione istituzioni che, da decenni, rappresentano l'eccellenza formativa milanese. I mutamenti della società sono davvero rapidi e stare al passo non è semplice. All'uomo viene richiesto sempre il meglio e sempre più velocemente possibile. Il compito della scuola dovrebbe essere quello di preparare la persona a integrarsi in armonia con il mondo circostante, con la consapevolezza di dover continuamente evolvere, perfezionarsi, adeguarsi alle continue accelerazioni e all'universo del sapere sempre in espansione. Ma la formazione non deve essere solo quella imparata sui libri; chi si tuffa nel marasma della società non è un computer, bensì un uomo con una componente psicologica, con un'anima, dotato di emozioni.
La buona scuola, senza dubbio, deve tenere conto di questa visione olistica dell'essere umano, ma deve
essere allo stesso tempo Maestra di vita. Mai fidarsi, quindi, delle apparenze, ma scoprire sostanza e qualità delle scuole a cui affidare i nostri figli, sposandone un progetto che, negli anni, saprà dare ottimi frutti.