Il nostro Paese domanda «virtù civiche mosse da autentici ideali» e questo «è sotto gli occhi di tutti» secondo l'arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola che nella messa in occasione della festività di Ognissanti ha ricordato il fascino che esercitano i Santi «a dispetto degli innumerevoli messaggi contrari». Un fascino dovuto alla «testimonianza, nella loro carne, della vittoria del bene e della vita sul male e sulla morte».
L'arcivescovo, nell'omelia in Duomo, ha parlato delle beatitudini del Regio dei cieli, spiegando però che «sono, sia pur in germe, anticipate anche a noi» anche se «mescolate con molte prove fisiche e morali». E fra questi segni di santità, delle beatitudini, Scola ha citato il volontariato e anche l'impegno politico. «Penso - ha spiegato - all'impegno denso di carità e di giustizia di quanti donano tempo per edificare la vita buona della società civile partendo dal bisogno dei più poveri. Penso a chi assume responsabilità socio-politiche in un paese come il nostro che più che mai, è sotto gli occhi di tutti, domanda virtù civiche mosse da autentici ideali».
Nella società si vedono quotidianamente segni di santità secondo il cardinale Scola. Sono ad esempio i cristiani esposti al martirio («anche in questi ultimi giorni in Siria - ha ricordato - decine di cristiani sono stati barbaramente trucidati») ma non solo.
«Ogni giorno - ha concluso - soprattutto visitando le parrocchie, le associazioni, i movimenti e gli svariati ambiti espressivi della nostra società civile, ricevo conferme edificanti in cui già si vedono all'opera donne e uomini segnati dalle beatitudini».
Un invito, quello del cardinale, all'altruismo e all'amore verso il prossimo come via verso la beatitudine. Per far capire che il concetto di santità si raggiunge attraverso le opere e l'impegno quotidiano.
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