«Grandi sconti, non ne abbiamo mai potuti fare, ma un sorriso, un consiglio, un aiuto e un momento di conversazione amichevole c’era sempre per tutti». Così, con parole amare, Luca Santini della Libreria Largo Mahler - di fronte all’auditorium - annuncia la chiusura del negozio di Via Conchetta 2, un’altra libreria di quartiere e indipendente «costretta a chiudere», come dice sconsolato lo stesso librario.
«La crisi economica e un mercato del libro (e dei cd) che sta cambiando repentinamente mi costringono a dichiararmi sconfitto», scrive Santini in un’accorata lettera al giornale di zona Milanosud. «Ora pochi librai indipendenti sopravvivono tra tante difficoltà, in un mercato del libro in mano alle grandi catene (di proprietà delle grandi case editrici, che sono proprietarie anche di molti canali distributivi, anomalia del nostro paese), della grande distribuzione, delle vendite on-line, dei supermercati del libro».
«Che i libri entrino sempre in più case e che quindi si legga di più - continua Santini - è sicuramente un bene, ma quanta omologazione culturale dovremo sopportare ancora?», è la riflessione del libraio. Il 10 marzo, con la svendita, la libreria Largo Mahler di via Conchetta 2 comincerà così a svuotarsi lentamente, fino a dire addio al quartiere: è il proprietario ad annunciarlo in questi giorni, ai clienti che entrano nel suo negozio, ai giornali, e anche al consiglio di zona «a cui è appesa l’ultima nostra speranza di salvarci, anche se magari trasferendoci».
La causa, secondo Santini, è chiara. «Le grandi librerie, e soprattutto la vendita on-line, stanno uccidendo noi e molte altre librerie di quartiere semiperiferico», spiega il libraio, accennando alla «non ancora annunciabile ma probabile costituzione di una sorta di associazione di quartiere che raccolga gli ’aficionados’ per salvare la libreria». Il consiglio di zona, invece avrebbe le decine di locali sfitti di proprietà comunale: «uno potrebbe prestarcelo a prezzi calmierati: ci darebbe una possibilità di sopravvivere». È sconsolato, il proprietario, e anche se il miracolo può sempre esserci», si sta già preparando all’idea di non poter più accogliere, consigliare e ascoltare chiunque varchi la porta, «una clientela varia, trasversale, tanti giovani ma anche famiglie e appassionati di musica».
ssendo proprio affianco all’auditorium, «la libreria con i giorni contati» ha sviluppato con gli anni una sorta di «sinergia» e un reparto tutto dedicato alla musica, con cd e libri anche ricercati. «Se fossimo una libreria solo di genere forse ce la caveremmo di più’» sospira Luca santini, «invece niente: fra 10 giorni sconti ’svuotatuttò. Ho molti colleghi in brutte condizioni, mi chiedo chi sarà il prossimo».
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