La scuola di via Zama? «Un bellissimo spazio ridotto in cattivo stato, occupato da barboni e balordi vari - racconta Marco Osnato, consigliere di Fdi-. Certo, facendo mea culpa per la passata amministrazione (siamo stati noi a chiudere la scuola) sarebbe stato molto più utile e sociale destinare l'edificio, dotato di un grande parco e ampi spazi, ai bambini che frequentano le scuole di via Mecenate, sicuramente meno belle, piuttosto che regalarlo ai Cabassi, che non si capisce cosa possano farci di sociale».
Dopo la vista al Leoncavallo, si è tenuto ieri il sopralluogo della commissione Politiche sociali all'ex complesso scolastico di via Zama 23, alla periferia sud est della città. L'immobile, insieme alla palazzina di tre piani di via Trivulzio 18, di proprietà di Palazzo Marino, verrà ceduto alla società L'orologio srl in cambio dell'ex cartiera occupata di via Watteau. Obiettivo: la regolarizzazione del Leoncavallo.
Continua a far discutere i consiglieri la delibera urbanistica di scambio di aree, approvata dalla giunta il 1 agosto, che a giorni approderà in consiglio comunale. E se dal Comune sottolineano come il complesso di via Zama, abbandonato da vent'anni, sia ormai solo un costo per l'amministrazione (solo nell'ultimo triennio l'amministrazione ha speso 300mila euro per liberarlo e ripulirlo), l'opposizione, ma non solo, continua a contestare il «regalo ingiustificato» fatto agli immobiliaristi.
Così se il vicepresidente del consiglio Riccardo de Corato (FdI) - «il Comune ci vuole fra credere che la regolarizzazione del Leoncavallo sia un affarone, che gli immobili che diamo siano dei tuguri e i Cabassi dei filantropi» e la Lega hanno già annunciato battaglia, anche il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo (sinistra per Pisapia) ha sollevato dubbi sull'operazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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