Alla fine di ogni estate le famiglie si devono scontrare con lo scoglio delle forniture scolastiche. Il costo di libri, penne, astucci e affini aumenta sempre, ma da qualche tempo gli stipendi non crescono. Anzi. I materiali per gli studenti invece sono in media più cari del 2,4%: secondo l'ultimo rapporto di Federconsumatori per attrezzare ogni figlio per la scuola i genitori dovranno sborsare 499,5 euro. E se si considerano solo gli alunni del primo anno di medie e licei il rincaro sale al 6%, per delle cifre anche superiori ai 1200 euro.
Mazzate al portafoglio che si cerca di limitare con diversi sistemi e che scatenano anche degli scontri tra rivenditori: alcuni grandi gruppi come Auchan hanno proposto dei pacchetti tutto incluso a prezzi molto bassi, meno di dieci euro, per penne forbici e simili. E in più offrono anche buoni spesa pari al 20% di quanto sborsato per i testi scolastici. Offerte che hanno causato la reazione a colpi di carte bollate di catene come il Libraccio e sostenute dall'associazione dei librai. Lo scontro è ancora aperto anche perchè a seconda della provincia i giudizi del Tar cambiano: a Bergamo ad esempio ha vinto la grande distribuzione, mentre a Monza i giudici hanno stabilito che si trattava di concorrenza sleale. Uno a uno e palla al centro in attesa che le toghe si mettano d'accordo o comunque che si arrivi alle sentenze dell'ultimo grado di giudizio. Intanto le famiglie sono alla finestra e cercano di adattarsi: «Abbiamo notato racconta Paolo, responsabile di un punto vendita del Libraccio che gli acquisti ormai si concentrano molto verso fine mese, quando arrivano gli stipendi». Non siamo ancora agli acquisti a rate, ma poco ci manca anche perché ci sono libri il cui acquisto è davvero impegnativo economicamente e spesso si è costretti a cambiarli già a ottobre: «Dovrebbero dirlo che gli insegnanti, anche se in teoria non dovrebbe essere possibile attacca la titolare di una libreria di corso Buenos Aires spesso vengono spostati e appena inizia l'anno scolastico chiedono di cambiare testo e a quel punto le famiglie si trovano con un libro nuovo che però è inutile e per il mercato è ormai un usato». Una brutta abitudine, presente da sempre secondo i racconti di tutti i rivenditori, per chi fa già fatica a mettere insieme i soldi per comprare tutti i manuali. Qualcuno conoscendo la situazione cambia il testo ai genitori disperati, ma la maggior parte no. «Per non parlare di quanto siano costretti a spendere per le letture estive e i compiti per le vacanze, cose che ai miei tempi non esistevano: le ferie servivano per riposare la mente».
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