«Sea Handling a rischio: intervenga la Regione»

«Sea Handling a rischio: intervenga la Regione»

Nella vicenda di Sea Handling, i sindacati chiedono l'intervento della Regione Lombardia. «Serve un diretto coinvolgimento della Regione – sostiene Onorio Rosati (Cgil), da sempre acceso difensore della governance pubblica della società aeroportuale –. Formigoni si è sempre rifiutato di considerare la società aeroportuale come un patrimonio da difendere». Ora il socio di maggioranza, il Comune di Milano avrà un incontro alla presidenza del consiglio, per convincere l'Unione europea a favorire, per lo meno, un rinvio delle procedure – maxi multa da 360 milioni - che rischiano di portare al fallimento Sea Handling. «A questo punto - sostiene Rosati - è necessario che Roberto Maroni metta in campo il ruolo della Regione, con l'obiettivo di assumere, col Comune di Milano, gli obiettivi strategici dell'azienda. Non solo perché Sea - con Malpensa a Varese e Linate a Milano - interessa l'intero territorio regionale, ma anche perché la società, col suo lavoro, rappresenta una delle carte vincenti nell'ospitalità in vista di Expo 2015. La Sea è patrimonio della nostra Regione - conclude Rosati - e i 2.300 posti di lavoro della Sea Handling vanno tutelati». Dal canto suo Palazzo Martino giudica «infondata nel merito» l'impostazione giuridica secondo cui la ricapitalizzazione effettuata dal 2002 al 2010 da Sea Spa a favore di Sea Handling possa essere considerata come un «aiuto di Stato».

La Giunta comunale ha deliberato, all'inizio di marzo, di presentare ricorso contro la decisione della Commissione Europea e sta valutando anche tutte le altre azioni possibili sia sul fronte politico che giurisdizionale nazionale. Il sindaco Giuliano Pisapia ha già inviato una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Presidente del Consiglio Mario Monti per ottenere la sospensione cautelare.

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