Sea, Tabacci ora spera nella Borsa E la Provincia vende la Serravalle

Comune e Provincia venderanno il 70% delle quote di Serravalle e Sea si prepara a sbarcare in Borsa: due operazioni che, assieme, generano introiti pari a 800 milioni di euro.
Su Sea spunta il bando «riparatore». Mentre i magistrati stanno ancora lavorando sui retroscena e le mediazioni sospette che hanno preceduto il bando per la vendita del 29,75% della società aeroportuale, ci si prepara a sbarcare in Borsa. E l'operazione (del valore di oltre 300 milioni) avverrà anche piuttosto velocemente: entro la fine dell'anno. Con o senza la Provincia di Milano, che nei prossimi giorni deciderà se partecipare alla quotazione con il suo 14%. Il Comune in ogni caso manterrà la maggioranza e continuerà a nominare cinque membri del cda su sette.
Domanda. In questa storia chi resta con il cerino in mano? Lo sconfitto sembrerebbe avere un nome e un cognome: Vito Gamberale, amministratore delegato di F2i, che ora, se volesse ancora tentare la scalata di Sea, sarebbe costretto a lanciare un'opa di non poco conto. In fumo anche l'esposto F2i, che di fatto aveva congelato lo scambio d'azioni Sea-Serravalle tra Comune e Provincia di Milano. Giusto il tempo di organizzarsi e le due istituzioni hanno elaborato un nuovo piano che supera il precedente e che chiude nel cassetto il ricorso Gamberale (ma non i sospetti sulla prima cessione di quote). «Il ricorso di F2i ci ha creato problemi nonostante la nostra convinzione che non fosso fondato - spiega il sindaco Giuliano Pisapia -. Per quanto riguarda la quotazione, solo fino a pochi mesi fa si pensava portasse una diminuzione degli introiti, ma poi è cambiato tutto». Rispetto a una quotazione a luglio, fa notare lo stesso Tabacci, «le condizioni di mercato sono favorevoli ed ora è conveniente, prima non lo era». «Ci sono fondate ragione per credere - ha aggiunto Pisapia - che con ogni probabilità la quotazione potrà essere un successo». Tra i risvolti della quotazione, ce n'è anche uno a favore dei dipendenti perché una parte delle azioni saranno riservate a cittadini milanesi e varesini, e ai lavoratori della Sea. Lo scenario di Piazza Affari, tra l'altro, se andasse in porto metterebbe in sicurezza il bilancio 2012 scongiurando rischi di nuovi tagli o manovre dolorose.
Altri soldi entreranno nelle casse comunali grazie alla vendita di gran parte delle quote di Serravalle: un'operazione che, in tutto, vale tra i 500 e i 600 milioni. Comune e Provincia di Milano hanno deciso di lanciare un bando unitario per la cessione entro la fine dell'anno del 70% della società (il 18,6% delle quote è del Comune, il 52,9 di Asam). «Si tratta - spiega il direttore generale del Comune Davide Corritore - della sommatoria della partecipazione detenuta da Asam (la società attraverso la quale la Provincia controlla Serravalle) e dal Comune di Milano. Sul bando, che verrà messo a punto tra poche settimane, è già al lavoro un gruppo congiunto di Provincia e Comune».

«Il nostro obiettivo - spiega il presidente della Provincia Guido Podestà - è quello di far confluire capitali nel nostro sistema delle infrastrutture. Abbiamo già preso contatti con altri soci pubblici di Serravalle per far sì che partecipino anche loro all' operazione».

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