Si scatena la querelle calcistica nell'hinterland milanese. Il presidente del Bresso, squadra di football che milita nel campionato di promozione lombardo, ha deciso di rispondere per le rime alle trovate del club confinante di Sesto San Giovanni. E così Fabrizio Marcandalli, patron del Bresso e fiero padano , va controcorrente, offrendo uno sconto del 50 per cento sul biglietto dello stadio solo ai settentrionali. Ovvero chi è nato dall'Emilia Romagna in su. Per rendere ancor più credibile l'operazione promozionale, andrà direttamente lui all'ingresso dell'impianto sportivo per controllare la carta d'identità dei singoli spettatori. Uno per uno.
Il curioso progetto risponde all'imprevista mossa effettuata dal suo collega della Pro Sesto il 22 dicembre 2013, quando fece entrare gratis sulle tribune tutte le persone venute alla luce da Roma in giù. Molto scalpore aveva infatti suscitato il mese scorso l'idea di permettere ai cittadini meridionali di assistere al match senza scucire un centesimo. Il presidente locale Salvo Zangari pensò di replicare in maniera eclatante ai cori razzisti dei suoi tifosi durante la gara con il Pontisole. In quell'occasione la Pro Sesto venne punita, primo team in Lombardia, con la penalizzazione di un punto in graduatoria per i cori intolleranti dei propri supporter, surclassando ogni diffida precedente, che al massimo prevedeva la chiusura della curva, la squalifica del campo o la multa societaria.
Non sarà obbligatorio parlare in dialetto, ma di sicuro la rivalità nella periferia a nord di Milano continuerà sulle gradinate.
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