Sfida a Bollate, un calcio alla violenza

Sfida a Bollate, un calcio alla violenza

L'Italia, si sa, è un paese fatto di 60 milioni di allenatori. Niente come il calcio unisce (e divide) gli italiani. Ma è anche un paese che non dimentica chi subisce senza motivo. Ed è anche per questo che il 2 ottobre, nel carcere di Bollate, si svolgerà un torneo quadrangolare di calcio tra le squadre di quattro delle case di reclusione lombarde: nel dettaglio la stessa Bollate, Opera, Como e Bergamo. Un evento unico, che va a inserirsi nel contesto della «Settimana dello sport contro la violenza di genere», una serie di appuntamenti per creare momenti di aggregazione sociale anche con chi non ne ha sempre l'opportunità, intitolato alla memoria di Yara Gambirasio, la giovane ginnasta di Brembate sopra trovata morta nel febbraio del 2011.
La «settimana», indetta dal Coni e patrocinata da quello nazionale e da quello lombardo, è stata un'idea nata a giugno scorso dall'unione d'intenti tra il massimo dirigente italiano, Giovanni Malagò, e l'allora ministra Josefa Idem. Il fine ultimo è quello di utilizzare lo sport come strumento di valore e di socializzazione, per la ricerca di un nuovo equilibrio personale attraverso il confronto ed il rispetto dell'avversario. Concetti che, purtroppo, spesso mancano sui campi di calcio dei nostri stadi, dove i pluri pagati giocatori nostrani sovente si lasciano andare a situazioni poco piacevoli.
Il quadrangolare si svolgerà su quattro partite da due tempi di 35 minuti ciascuno. La cosa simpatica e bizzarra è che il Provveditore regionale alle carceri, Aldo Fabozzi, ha chiesto a Massimo Parisi, direttore della casa di reclusione di Bollate, di trovare spazio per «ospitare» all'interno della sua struttura di via Belgioioso i detenuti di Como e Bergamo già dalla sera prima; insomma una vera e propria trasferta per i detenuti, che si sentiranno proprio come dei calciatori professionisti. Una cosa insolita che non potranno provare, invece, i calciatori di Opera, che arriveranno la mattina di gara.
Le squadre, che avranno delle divise regalate dalla Macron, sponsor tecnico tra gli altri anche di club importanti come Lazio e Napoli, vivranno delle giornate molto intense, nelle quali potranno riassaporare un'attività sociale con richiamo anche al di fuori delle mura carcerarie.
La settimana dello sport contro la violenza, che partirà martedì 1 ottobre per concludersi domenica 6, vivrà anche su altre iniziative sparse un po' in tutta la Lombardia: si partirà con una marcia non competitiva contro la violenza (1 ottobre, dalle 20.

30, con partenza in piazza Gae Aulenti), per proseguire con tornei di calcio balilla (3 ottobre), un convegno sul tema a Brembate (3 ottobre, ospite Giovanni Malagò), uno stage di autodifesa 'Io non ho paura', con l'esibizione di atleti professionisti (5 ottobre) e un'altra performance delle «farfalle», ossia la squadra nazionale di ginnastica ritmica vice campione del mondo 2013 (6 ottobre a Brembate).

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