Milanista doc come ce ne sono pochi. Marco Castellani, detto Garrincha, è un musicista milanese con alle spalle una ricca carriera musicale nonostante abbia solo 35 anni: arrivato al grande pubblico con il rock milanese delle Vibrazioni, ha passato l'anno scorso a suonare nella superband di Xfactor, quella che accompagnava i concorrenti, e a breve uscirà con il disco del suo nuovo gruppo gli Octopuss. E quando non parla di musica, parla di calcio in rossonero. Il padre era il medico che coordinava le varie croci di soccorso a San Siro e dalla più tenere età ha trasmesso la fede rossonera al figlio che ora la porta avanti.
Chi vincerà la partita?
«Da tifoso ottimista voglio puntare sul Milan, anche se rispetto agli altri anni stiamo parlando di una sfida tra provinciali: siamo qui a gareggiare con il Verona e il Torino che però non è quello di Mazzola. Il sogno sarebbe di rivivere un derby come quello del 2004 quando l'Inter si portò in vantaggio di due reti per poi subire la rimonta del Milan suggellata dal missile dell'attuale allenatore milanista».
Qual è il giocatore più importante per il Milan?
«Sicuramente El Sharaawy, solo vederlo scendere in campo varrebbe il prezzo del biglietto: in sei mesi è riuscito a creare un rapporto con i tifosi particolare e si è caricato la squadra sulle spalle in giovanissima età, credo sia anche molto più forte di Balotelli di cui si parla molto per le performance fuori dal campo».
Qual è il giocatore più pericoloso dell'Inter?
«Per loro è senza dubbio... Mazzarri e comunque stiamo parlando di una squadra fortemente ridimensionata e che, come per noi con Balotelli, passa molto tempo a parlare delle gesta fuori dal campo di Icardi».
Cosa ne pensi di Balotelli?
«Non è un giocatore che mi piace: in campo sembra spesso uno che insegue le farfalle, mentre a me sono sempre andati a genio giocatori come Gattuso; quando lasciò il Milan me lo ricordo ancora come una sofferenza, come non dimentico Nesta che vomita in finale, insomma quelli che si spremono fino all'ultimo»
Meglio il Milan di Allegri o quello di Seedorf?
«Allegri è riuscito a non vincere il campionato con Ibrahimovic e questo già dice molto: l'anno in cui è arrivato avrebbe vinto lo scudetto anche mia nonna, poi ci siamo attaccati alla barzelletta del gol di Muntari e la prima metà di quest'anno è stata imbarazzante, per Seedorf spero per lui che non lo caccino se no lo avrebbero preso in giro».
Dove vedrai la partita?
«La vedrò con il mio bambino a casa come ormai capita spesso, da quando è nato ho praticamente smesso di andare allo stadio anche se ho girato tutti i settori: ho passato anni di domenica in curva, ma poi ho iniziato a girare tutti gli anelli; tra l'altro io non sono scaramantico, ma tutte le partite che ho visto con mio figlio si sono concluse a favore del Milan quindi...»
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