Sgomberata la scuola in mano al racket abusivi

Duecento agenti hanno controllato 82 stranieri. L'assessore Rozza: «Ripristinata la legalità»

Giacomo Iacomino

Il racket era gestito da un uomo solo, un marocchino. Se stavi simpatico a lui e al suo gruppo di amici dormivi gratis, o quasi, in una stanza al piano terra o al primo piano. Altrimenti eri costretto a pagare 30 euro a settimana. E se non avevi soldi, fuori. Questa è la testimonianza di uno dei 140 extracomunitari tra nordafricani, senegalesi e gambiani, sgomberati ieri dall'ex scuola Colombo di via Pizzigoni, zona Villapizzone. Comandava lui, il marocchino, e basta. Un ragazzo nordafricano, sempre stando alla testimonianza di uno degli ex occupanti, aveva reagito chiedendo di pagare di meno. L'hanno accoltellato e da quel momento nessuno più ha fatto storie. Nell'operazione di sgombero impiegati 200 uomini delle forze dell'ordine con la collaborazione della protezione civile e servizi sociali.

Per i residenti, una liberazione. «C'era di tutto davanti a quella scuola. Gente che faceva sesso in strada, spaccio di droga, botte e violenze» raccontano in coro gli abitanti che in quella scuola, diventata inagibile per l'amianto, ci sono cresciuti giocando e poi accompagnandoci i figli. Giardinetti diventati ormai impraticabili per l'occupazione degli abusivi, migranti ma anche italiani.

La questura ha riferito di aver controllato 82 persone di nazionalità senegalese, gambiana, marocchina, algerina ed egiziana. Undici hanno precedenti, nove sono irregolari. L'operazione è stata disposta dal questore Marcello Cardona e dal prefetto Luciana Lamorgese allo scopo, si legge in una nota, «di tutelare l'ordine la sicurezza pubblica e prevenire illegalità dopo un monitoraggio che ha reso possibile valutare le modalità di intervento più opportune».

Trentuno persone, di cui sei donne in stato di gravidanza e tutti con i documenti in regola, hanno accettato di essere assistite dai servizi sociali e di essere trasferite nei centri per i senza fissa dimora in via Aldini, via Sammartini, via Mambretti e via Lombroso. Non risultano minorenni mentre i servizi sociali si sono riservati di approfondire la condizione di sette ragazzi senza documenti. «Speriamo basti, la paura è che in pochi giorni la scuola possa ripopolarsi di abusivi e di migranti», dicono i residenti della zona che si dichiarano pronti a organizzarsi anche senza l'aiuto del Comune per fronteggiare l'emergenza. «Abbiamo ripristinato la legalità offrendo nel contempo assistenza e una soluzione di accoglienza nelle strutture per i senza fissa dimora» hanno fatto sapere Carmela Rozza e Pierfrancesco Majorino, assessori alla Sicurezza e alle Politiche sociali.

Di tutt'altro avviso Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione.

«Oltre allo sgombero dell'edificio bisognava rimpatriare le persone che non hanno diritto di stare qui». Stessa posizione per Fabio Altitonante, Consigliere Regionale per FI: «Ora che è stato ripulito l'edificio si intervenga subito per impedire altre occupazioni, per non sprecare il lavoro della polizia».

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