La rambla di Barcellona, la piazza del mercato di Turku in Finlandia, l'incubo di un terrorismo che sembrava sopito e invece c'è, c'è sempre e colpisce. Cosa cambia per noi? Cosa cambia per Milano?
Apparentemente nulla. «Le misure in atto sono già al massimo livello- assicura il prefetto di Milano, Luciana Lamorgese- sarà approfondita ogni situazione che meriti attenzione, anche con l'adozione di eventuali ulteriori misure per garantire la sicurezza dei cittadini».
Intanto sono stati rafforzati i controlli e le misure di sicurezza in città in particolare nei luoghi più sensibili, come il Duomo e le zone di maggiore affollamento, tra cui i Navigli, la Darsena e corso Buenos Aires. Ieri sono stati posate le barriere newjersey all'ingresso della galleria. Si tratta di un'intensificazione di procedure di sicurezza già in atto a partire dagli attentati di Parigi, Berlino e Nizza. Già dopo l'attacco al mercatino di Berlino del dicembre scorso in alcuni varchi di piazza Duomo e all'ingresso di via Dante erano state collocate barriere di cemento per impedire l'accesso a tir o furgoni. Ma i newjersey in cemento subito dopo gli attentati natalizi erano presidiati da pattuglie e camionette di militari pronti ad intervenire per fermare un eventuale attacco poi sono rimasti lì, incustoditi. Ora le pattuglie torneranno perché l'emozione è tanta. E perché, inutile negarlo, un po' funziona così. Così è stato per Charlie Hebdo, per il Bataclan, per Nizza, per Parigi e Berlino. Poi con il tempo che passa si allenta un po' la presa perché prevale la voglia di tornare una vita normale. Ma ora l'allerta torna altissima. «La mia solidarietà a Barcellona e a tutte le persone che sono state coinvolte nell' attentato - dice Carmela Rozza, assessore alla Sicurezza del Comune - Vorrei rassicurare i milanesi non esiste sentore di un possibile attacco anche alla nostra città. Questo, ovviamente non vuol dire che ci si senta tranquilli. Tutte le forze dell'ordine sono costantemente allertate e il controllo del territorio è capillare. Polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale, che ha emanato un comunicato radio a tutte le pattuglie di sorvegliare con particolare riguardo furgoni, autocarri e simili in tutti i luoghi di maggior assembramento, sono impegnati all'apice delle forze e dell'attenzione affinché Milano e i suoi abitanti siano protetti ai massini delle possibilità.».
Oggi intanto è in programma un Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza al termine del quale saranno definitivamente stabilite le zone in cui intervenire con un rafforzamento dei presidi di sicurezza. Al Comitato parteciperà, insieme al comandante della polizia locale Paolo Ghirardi, la vicesindaco Anna Scavuzzo. Sotto la lente alcune vie più a rischio della città.
Per quanto riguarda il presidio del territorio, già a partire da questa mattina, l'amministrazione comunale ha predisposto l'analisi di alcune zone della città per valutare, di concerto con prefettura e questura, il rafforzamento di misure precauzionali. A seguito di un confronto tra l'assessore alla e il comandante vicario dei vigili, le pattuglie dei vigili hanno eseguito diversi sopralluoghi nelle zone della movida e del centro cittadino.
Ma richieste di «protezione» arrivano anche da altri punti nevralgici: «Sarebbe senz'altro opportuno incrementare le misure di sicurezza e i presidi in piazza Affari - osserva uno degli addetti alla security che lavora nella piazza - anche perché si tratta di un simbolo importante.
Tutti i soggetti presenti nella piazza e nelle vie circostanti dovrebbero coordinarsi. Questa zona è come un piccolo paese, ci sono manifestazioni, feste e spesso eventi importanti, al momento la piazza è aperta, dovremmo tutti insieme chiedere un intervento in questo senso alle autorità».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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