«Il consenso verso le scelte dell'amministrazione rimane alto malgrado le difficoltà che tutti i sindaci devono affrontare». La positività arancione della dichiarazione di Giuliano Pisapia non può togliere al primo cittadino di Milano la frustata di un numero oggettivo: nel sondaggio Governance Poll 2013, che stilla una classifica degli amministratori più amati del Paese, il primo cittadino di Milano conquista solo il cinquantaquattresimo posto, scendendo di quattro gradini sulla scala del consenso rispetto allo scorso anno e posizionandosi alla pari del sindaco di Napoli De Magistris. Nella città della Scala, la scala del primo cittadino scricchiola e vacilla.
Per Giuliano Pisapia la classifica risulta ancora più amara se si pensa che il sindaco più amato nel Bel Paese è Alessandro Cattaneo, trentacinquenne del centrodestra, «governatore» di Pavia, una città che dista in linea d'aria da Milano 32 chilometri, pari a 42 chilometri per via terra. «La maggioranza dei milanesi mi premia» continua Pisapia, come se l'importante non fosse essere più o meno gradito per le scelte fatte, ma nel caso di elezioni ritornare a vincere.
E soprattutto trovare una ragione d'autosalvezza: in questo tempo di crisi altri sindaci sono precipitati.
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