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Slot, 20mila a rischio (e 200 in cura)

Il piano di Regione e Comune contro la ludopatia. In un anno multati 880 locali

Chiara Campo

Ventimila soggetti «a rischio ludopatia» ma solo 200 già in cura presso i servizi offerti dall'Ats di Milano (l'ex Asl). Comune e Regione sono alleati nella battaglia contro il gioco d'azzardo, ieri hanno fatto il punto di cinque progetti già lanciati per prevenire il fenomeno- A partire dalle scuole, dove su 15mila studenti intervistati in Lombardia, il 60% delle superiori dichiara di aver già provato a giocare e il 16% lo fa abitualmente una volta a settimana (che si tratti di schedine o gratta e vinci) mentre alle medie la media tra i ragazzini di 11-13 anni è di uno su tre. O per sensibilizzare gli anziani che arrivano a mangiarsi in pochi giorni la pensione alle macchinette. Lotta comune ma non facile, visto che i dipendenti da gioco spesso non lo ammettono finchè non hanno perso tutti i risparmi di una vita e gli affetti. E le sale slot riescono abilmente ad aggirare i divieti. La Regione e l'ex sindaco hanno imposto la lontananza di almeno 500 metri dai luoghi sensibili per aprire una sala giochi? Ora si sta diffondendo l'utilizzo di ipad con schede ricaricabili, collegate a circuiti internazionali. E a quanto pare non sono un deterrente sufficiente le multe da 450 euro per chi viola l'ordinanza che impone orari tassativi per il funzionamento delle macchinette: in un anno e mezzo, come ha riferito l'assessore al Commercio Cristina Tajani, sono stati emessi 880 verbali che hanno portato a 391 provvedimenti di cui 319 diffide e 72 sospensioni dell'attività da un minimo di uno a 5 giorni di chiusura. Non significa chiusura del locale, ma sigillo della macchinetta. E oggi si contano oltre 7mila apparecchi tra slot e video lottery in città, sparsi tra 1.700 esercizi pubblici.

La campagna «Milano No Slot» contro il gioco d'azzardo patologico finanziata dal Comune con 50mila euro, dalla Regione con 200mila euro e dall'Ats Milano con 50mila ha toccato un milione e 800mila persone (dagli incontri con 11mila anziani nei centri socio-ricreativi ai 32mila studenti in sette plessi scolastici) e 850 sono le persone «agganciate» dalla Help Line, il servizio telefonico che al 335.1251774 offre aiuto ai soggetti a rischio: il 75% si è presentato come giocatore attivo, il 38% da almeno dieci anni. Nel 18% dei casi hanno chiamato i familiari (82% donne). «Ci sono impegni presi da Renzi sul tema delle slot. Ora mostri i fatti. E spero che i Comuni abbiano più poteri per far chiudere velocemente le sale» ha affermato l'assessore al Welfare del Comune, Pierfrancesco Majorino.

Non si fida l'assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi: «L'industria del gioco garantisce 9 miliardi di gettito fiscale allo Stato, fanno gola. C'è questo problema da affrontare ho qualche dubbio che il governo manterrù la parola data».

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