L'inquinamento fa male al cuore e ai polmoni e questo lo si vede e lo si sente. Ma forse è meno intuitivo che lo smog faccia danni al cervello e al pancreas e causi malattie come il diabete e soprattutto disturbi cognitivi, in particolare nelle categorie più fragili, come gli anziani, i neonati e anche i bambini ancora nella pancia della mamma. È uno dei risultati degli studi presentati per il convegno «RespiraMi: Air Pollution and our Health», in corso ieri e oggi nell'aula magna dell'Università Statale, organizzato da Fondazione Menarini e Fondazione Ca' Granda Policlinico, con la partecipazioni di esperti dell'Oms e docenti da varie parti del mondo.
«L'inquinamento ha sostituito il fumo e le sigarette come principale causa di malattia e di mortalità. La regione Lombardia è tra le regioni peggiori in Italia, come l'intera Pianura Padana. Abbiamo circa 35.000 morti premature all'anno spiegabili con cause indotte dall'inquinamento, che potrebbero essere evitate» dice il professor Pier Mannuccio Mannucci, responsabile scientifico del convegno. Fin qui le morti premature.
Ma a preoccupare è anche la qualità della vita che peggiora. Colpiscono gli studi (condotti in Svezia e relazionati dalla professoressa Anna Oudin dell'Università di Umea) sulle correlazioni tra una lunga esposizione all'inquinamento e la demenza senile, così come sulle correlazioni tra l'esposizione a lungo termine all'inquinamento e la quantità di medicine utilizzate per disordini psichiatrici in bambini e adolescenti. Altre relazioni evidenziano danni neurologici su neonati e bambini.
A sintetizzare i risultati è il professor Mannucci: «Dati solidissimi ci dicono che gli anziani più esposti all'inquinamento sviluppano prima la demenza senile e anche l'Alzheimer. Esistono correlazioni anche tra l'inquinamento e malattie neurodegenerative come il Parkinson e la sclerosi multipla. Si tratta di studi caso- controllo molto attendibili». Un allarme che riguarda anche i più piccoli: «Le madri in gravidanza esposte all'inquinamento partoriscono bambini con disturbi cognitivi superiori alla media, che imparano a parlare più tardi e hanno un QI più basso. È accertato un ritardo di sviluppo fetale e anche un aumentato rischio di preeclampsia (comunemente detta gestosi, ndr) e di ipertensione arteriosa per le mamme. Alcuni dati suggeriscono correlazioni anche con il numero di aborti spontanei».
Qualche consiglio per prevenire: «Vedo spesso scuole infestate dai Suv delle mamme e i macchinoni non fanno certo bene ai bambini. Quando camminano a piedi, le mamme e non solo loro farebbero bene a scegliere le strade a senso unico invece di quelle a doppio senso di marcia. Così, è bene non portare in giro i neonati con il passeggino, perché in basso l'inquinamento è più forte, e preferire marsupi o zainetti».
Purtroppo il tema riguarda la Lombardia più di tutte le altre regioni d'Italia e non solo. La Lombardia - entra nel dettaglio lo studio del professor Pier Alberto Bertazzi - è tra le aree più inquinate d'Europa per almeno quattro fattori: il famigerato Pm10, il Pm2.5, il biossido di azoto e l'ozono. Non solo cattive notizie. «Nell'ultimo decennio il livello di presenza di inquinanti nell'aria è andato gradualmente diminuendo - dice Bertazzi - ma le concentrazioni sono rimaste ben al di sopra dei livelli suggeriti dall'Organizzazione mondiale della sanità». Per altro, i limiti fissati dall'Ue sono molto meno stringenti di quelli fissati dall'Oms. Se la media annuale del Pm10 è di 50 e le richieste Ue si fermano a 40, per l'Oms il limite è di 20.
Venendo ai dati milanesi, si possono calcolare
mille morti premature l'anno. E se la città sta peggio della campagna, c'è anche città e città: se la passano male Monza e Pavia, si respira meglio a Varese e Sondrio, grazie alla posizione geografica più aperta e ventilata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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