Per accorgersene basta poco: l'aria a Milano è pesante e lo smog è quasi palpabile. Lo vedi sui parabrezza delle auto: una patina grigiastra che si accumula in poche ore. Colpa dell'assenza totale di vento e di pioggia. Nei prossimi giorni non sono previste variazioni climatiche. Il che significa una cosa sola: mercoledì potrebbe scattare il blocco delle auto diesel euro 3 senza filtro antiparticolato.
A ufficializzare la decisione saranno i tecnici e gli assessori che domani si riuniranno in Provincia di Milano per la cabina di regia sullo smog. Tuttavia i dati sembrano non lasciare spazio a speranze: le concentrazioni di polveri sottili sono alle stelle, si è ormai raggiunto il nono giorno consecutivo con il Pm10 oltre le soglie di allarme. Se anche oggi le centraline dell'Arpa dovessero registrare smog oltre i limiti, allora non ci sarà scampo per le «vecchie» auto. Oltre a quelle già ferme durante la settimana per i divieti antismog regionali, anche le diesel euro 3 senza filtro potrebbero rimanere chiuse in garage. Ma solo a Milano.
Già, perché parecchi Comuni dell'hinterland e della prima fascia al di fuori della città hanno trovato un accordo con le categorie di commercianti: una tregua pre natalizia per non affossare affari e acquisti nell'ultima settimana utile prima delle feste. Il Comune di Milano non può invece ignorare l'allarme ambiente e, salvo colpi di scena, potrebbe anticipare la stagione dei blocchi che di solito scatta tra gennaio e febbraio. Del resto l'emergenza c'è, senza ombra di dubbio. Le misure per far rientrare i picchi di inquinamento sono state stabilite nel 2012 dalla Provincia di Milano e prevedono uno stop dei diesel euro 3 senza filtro dalle 8,30 alle 18. Si fermerebbero inoltre i mezzi commerciali diesel Euro 3 (dalle 7,30 alle 10), gli impianti di riscaldamento dovranno abbassarsi di un grado e i negozi saranno obbligati a tenere le porte chiuse.
Insomma, non sono pochi quelli che leggono, tra le righe del provvedimento, una specie di «congiura anti shopping», seppur non voluta. «Chiederci pure di tenere le porte dei negozi chiuse a una settimana dal Natale - commenta una commerciante di via Torino - vuol dire proprio affossare gli acquisti. Questo dicembre non fa freddo, per noi lasciare la porta aperta significa avere più appeal sui clienti, che si sentono incoraggiati ad entrare». Il divieto resterebbe attivo, in base al provvedimento provinciale, fino a quando non si inanelleranno tre giorni consecutivi con il Pm10 regolare. Quindi, di sicuro, lo stop non potrebbe essere revocato prima del 25 dicembre.
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