La liason tra Chiara Appendino e Beppe Sala alla prova del nove, oggi alle 14. Sul palco della festa dell'Unità sabato sera, il sindaco ha più volte sottolineato il rapporto di intesa e collaborazione con la collega 5 Stelle di Torino. «Non ho sentito Virginia Raggi ma mi ha mandato questa mattina un sms la Appendino» ha rivelato a proposito di un'intervista al Corriere della Sera in cui ha usato parole positive per entrambe. «D'altra parte con la Appendino ci sentiamo ogni settimana - ha ribadito - e dobbiamo costruire un patto per attrarre insieme più turisti nei prossimi anni». Oggi però entrambi saranno a Roma davanti al ministro dei Beni culturali a discutere del doppio Salone del libro, dopo lo scippo di Milano dell'edizione storica al Lingotto, e ciascuno proverà a difendere le date troppo ravvicinate già fissate dagli editori nei due capoluoghi: dal 19 al 23 aprile a Milano, la seconda metà di maggio a Torino. Martedì alle 12.30 il premier Matteo Renzi ospiterà a Palazzo Marino per la firma del Patto per Milano, un piano da 1,5 miliardi di euro su sviluppo delle metropolitane, misure anti-esondazioni, periferie, post Brexit (la creazione di una no tax area sui terreni Expo per attrarre le imprese straniere) e ovviamente sarà affrontata l'emergenza migranti. Renzi parteciperà a un incontro con 150 ospiti in Sala Alessi e poi al tavolo ristretto con istituzioni e sindacati. Oggi il governatore Roberto Maroni sarà a Genova per una trilaterale con il presidente della Liguria Giovanni Toti e del Veneto Luca Zaia, dedicata all'immigrazione. Giorni fa Sala è tornato a chiedere al centrodestra di ripensarci sull'utilizzo del Campo Base Expo per l'accoglienza, anche in attesa che la caserma Montello sia libera (dal primo novembre) ma la risposta dell'assessore alla Sicurezza della Regione Simona Bordonali ieri è stata categorica: «Sala stia sereno: il campo base non sarà utilizzato per l'accoglienza dei migranti e le caserme devono ospitare i militari, non i clandestini. Invitiamo piuttosto il Governo ad ascoltare i cittadini e a valutare una soluzione alternativa. È arrivato il momento di procedere con i rimpatri di tutti coloro che non fanno richiesta dello status di rifugiato politico».
Dalla festa dell'Unità, Sala ha auspicato che alle prossime elezioni anche le comunità straniere più attive, penso ai cinesi, «esprimano un loro candidato».
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