Un social per i commercianti contro rischi, abusi e degrado

Si chiama "SafeCity" e permette di condividere online (anche con le istituzioni) denunce e informazioni

Un social per i commercianti contro rischi, abusi e degrado

Potrebbe facilmente diventare un nuovo Facebook, ma è nato sotto la Madonnina ed è dedicato alla sicurezza partecipata. SafeCity è un social network, l'evoluzione delle migliaia di gruppi nati sui suoi fratelli più famosi e lanciata in collaborazione con Confesercenti Milano.

«Si tratta di una piattaforma che, attraverso un'App mobile, consente a tutti gli utenti iscritti di condividere tempestivamente le informazioni riguardo alle situazioni di degrado o pericolo alle quali assistono spiegano dall'associazione - comunicando fra di loro e direttamente con le istituzioni preposte al monitoraggio del territorio».

Il funzionamento è semplice: si sceglie una descrizione tra quelle suggerite, si indica il grado di affidabilità di quanto osservato, si segnala la posizione, si aggiunge una breve descrizione e una foto (se disponibile); quest'ultima sarà condivisa solo con le forze dell'ordine, e infine si pubblica il post, che gli altri utenti potranno a loro volta confermare e ricondividere aggiungendo eventuali ulteriori informazioni.

Niente più solo «Lambrate sicura», «Municipio X» e affini dunque. E anche le esperienze di controllo del vicinato tramite app di messaggistica come Whatsapp possono ora evolversi in un servizio più completo e integrato con le istituzioni. La prima delle quali è proprio Confesercenti che ha da tempo aperto uno sportello sicurezza sulle imprese. «Siamo consapevoli dell'importanza del ruolo sociale degli esercizi di vicinato e pertanto vogliamo essere proattivi nel segnalare ciò che non funziona sul nostro territorio afferma Andrea Painini, Presidente di Confesercenti Milano - degrado urbano e desertificazione commerciale sono terreno fertile per le attività criminali».

L'azienda milanese Citel spa ha osservato il moltiplicarsi di questi fenomeni di controllo del territorio e ha creato uno strumento che intende superarne i difetti come l'utilizzo dei dati personali: «Ogni cittadino che partecipa alla community di SafeCity Social non si imbatte nei limiti intrinseci di altri strumenti che ne espongono dati personali mettendone a rischio la propria privacy - dichiara Nils Fazzini, general manager di Citel e SafeCity - e al contempo diventa parte di una community che interagisce molto più rapidamente al suo interno e con le istituzioni che governano il territorio cittadino».

Gli unici che avranno accesso ai dati degli utenti saranno i membri delle forze dell'ordine, l'identità pubblica resterà dunque coperta da un nickname: sarà dunque difficile che gli agitatori di professione utilizzino SafeCity con l'abituale disinvoltura.

Il social, che garantisce anche la moderazione dei contenuti pubblicati, potrebbe essere uno strumento in più per le forze dell'ordine che al momento

difficilmente hanno a disposizione le risorse per seguire tutte le centinaia di gruppi Facebook nati negli ultimi anni. E spesso popolati di troll, cioè persone non reali o profili creati appositamente per diffondere notizie false.

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