(...) giovane manager brillante che amava il suo lavoro e adorava i suoi bambini.
Oggi Milano si sveglia blindata e ferita. «Ci proteggiamo per non cambiare le nostre abitudini» amano dire a sinistra. Certo, ma dobbiamo dirci la verità. «Grazie a chi vilipende confini geografici e culturali, nella mia città sorgono muri» ha scritto il consigliere municipale di Fdi Carlo Serini, guardando le immagini delle barriere antisfondamento in Galleria. «Spalancano le frontiere a chiunque e mettono i muri in Galleria» riflette il presidente del municipio 7 (San Siro), Marco Bestetti. E il capogruppo leghista Alessandro Morelli è altrettanto deciso nell'attribuire la responsabilità di questa sconfitta a chi ha «imbesuito l'opinione pubblica proponendo i senza muri alle frontiere per poi piazzare i muri nelle nostre città».
Non c'è niente da fare: il corto circuito è evidente. Si possono imbastire mille repliche e sofismi, ci si può esercitare in distinguo e spiegazioni, ma questo tragico paradosso c'è. A maggio la sinistra milanese è scesa in piazza per invocare un'accoglienza «Senza muri», oggi la Milano che amministra è tutta un muro. Qualcuno giudicherà strumentale il nesso. Eppure da tempo si sta passando al vaglio il legame fra immigrazione e minaccia terroristica. Certo, resiste in molti il sogno di un mondo senza confini e senza frontiere, ma la realtà che abbiamo di fronte adesso è un'altra. L'impatto dell'immigrazione, anche a Milano, soprattutto nella Milano più popolare, si misura in disagio e paura. E chi ha sottovalutato tutto ciò lo ha fatto per via di un approccio ideologico che la realtà si è incaricata di smentire.
É accaduto anche con le moschee: la simpatia con cui la sinistra guarda al mondo arabo-musulmano ha indotto molti a trascurare il problema dell'islam politico e a tollerare non solo irregolarità ma anche vere e proprie minacce, come le parole d'odio che sono risuonate anche in questa città, nell'indifferenza generale. Riempiendosi la bocca con l'affermazione teorica di principi (sacrosanti) come la libertà di culto, si è chiuso un occhio, a volte due. Ma i fatti sono duri, e oggi presentano il conto.Alberto Giannoni
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