«Solo il 10% delle opere a imprese lombarde»

Regole uguali per tutti in difesa della legalità. La richiesta arriva da Assimpredil Ance e dalle sigle sindacali di categoria. «Vogliamo che nei cantieri ci siano regole uguali per tutti – chiedono a gran voce – a uguali rischi devono corrispondere uguali costi di prevenzione e protezione dei lavoratori». Secondo le aziende e i lavoratori del settore edile la gran parte degli appalti per Expo2015 e per le infrastrutture, il 90%, sono stati affidati a imprese non lombarde o straniere. Inoltre in molti casi nei cantieri vengono applicati contratti diversi da quelli di settore: ciò porta un risparmio per alcune società, permettendo loro di proporre prezzi molto più competitivi in sede d'asta. E l'abbassamento del costo del lavoro è uno dei problemi contro cui si schierano le parti sociali: «Rifiutiamo con grande forza che Milano diventi la punta italiana della concorrenza a qualsiasi condizione». E per riportare il treno dell'edilizia sui giusti binari l'associazione di categoria chiede l'aiuto delle istituzioni: vogliono che si dia seguito agli impegni presi con il Patto per Milano siglato dalle precedenti amministrazioni. Ci vogliono cioè più trasparenza, controlli e concreta applicazione dei protocolli di settore.

L'amministrazione comunale ha sposato le richieste contenute nell'avviso di Ance e sindacati: «Abbiamo già recepito le questioni sollevate in alcuni provvedimenti che inseriremo nel Regolamento edilizio – ha dichiarato la vicesindaco Ada Lucia De Cesaris - dovremo lavorare per incrementare le attività di controllo».

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