Spazzini al lavoro con la scorta: ecco i dieci quartieri della paura

I sindacati denunciano aggressioni e minacce e chiedono sicurezza. Da Lambrate a viale Liguria, da Centrale a Giambellino: "I vigili non bastano più"

Spazzini al lavoro con la scorta: ecco i dieci quartieri della paura

Operatori «obbligati» a lavorare sotto scorta. A disagio, in imbarazzo, con un costante senso di paura o di timore. Stiamo parlando degli operatori Amsa che da un anno a questa parte, almeno, appunto sono costretti lavorare in condizioni di insicurezza e, quando va bene, sotto la protezione della polizia locale. Al di là degli insulti, che sono all'ordine del giorno, e al serpeggiante senso di paura, sono una decina almeno i luoghi caldi. A partire da Lambrate, in particolare da piazza Rimembranze di Lambrate, dove gli operatori, che si trovano a passare anche sei volte al giorno per ripulire i giardinetti dai resti del bivacco permanente di un gruppo di nomadi molto spesso ubriachi, per arrivare alla ricicleria di viale Liguria, dove la municipalizzata ha dovuto addirittura costruire una cancellata con servizio di guardiania per proteggere cittadini e operatori dall'assalto molesto dei nomadi interessati a ogni tipo di rottame.

Una delle zone considerate più a rischio è senza dubbio la Stazione Centrale e la piazza antistante, «dove ogni notte si verificano dei problemi». In stazione, in piazza Duca d'Aosta e nei giardinetti di piazza Luigi di Savoia e Quattro Novembre la situazione è diventata insostenibile. Il bivacco, il degrado e il tasso alcolico e quindi aggressivo della popolazione che vive in Centrale ha costretto Amsa a proteggere i suoi dipendenti con un presidio fisso della polizia locale. Che non basta più. «Le condizioni di lavoro in stazione sono a livello emergenziale per quanto riguarda la sicurezza. Ogni notte succede qualcosa - racconta Giovanni Faraci della Fit Cisl Lombardia - tanto che abbiamo chiesto all'azienda una maggior attenzione». Gli operatori, in servizio 24 ore su 24 girano tra mezzanini, scale e saloni rimanendo «scoperti». Insulti, minacce, aggressioni verbali, c'è chi ha tentato di rubare il camioncino per lo spazzamento.

Situazione calda anche in piazza Vetra, colonne di San Lorenzo, via Vetere e corso di porta Ticinese: ogni notte d'estate i mezzi e gli addetti Amsa, che passavano a raccogliere le bottiglie e a ripulire strade e piazze dai postumi della movida selvaggia si trovavano sotto scacco del popolo della notte, ubriaco e violento.

Poi ci sono tutti quei luoghi, in periferia come in centro che offrono un riparo a clochard, vagabondi, balordi e nuovi poveri: in questi casi molto spesso i dipendenti chiedono l'ausilio e l'aiuto dei ghisa per fare spostare queste persone e poter effettuare le operazioni di polizia. Il tema della sicurezza rientra in questi casi: «c'è sempre il rischio che si trovi qualcuno che ha bevuto troppo o è particolarmente aggressivo» racconta Faraci. Accade sotto i portici di via Vittor Pisani, nei pressi della Stazione, e in via Ciaretto: la presenza di agenti in uniforme - spiegano dall'azienda - facilita i rapporti con queste persone, permettendo agli operatori di non perdere troppo tempo. Discorso analogo per i giardinetti dell'area giochi di via Benedetto Marcello, in particolare all'altezza del liceo Volta, così come sotto i portici della centralissima Piazza affari.

Una situazione di degrado certamente maggiore, con i problemi a esso connessi, si vive in piazzale Cadorna, come alla stazione della metropolitana di Lampugnano. E poi ci sono le periferie difficili, oltre a Lambrate, Ponte Lambro, Corvetto e Giambellino.

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