Spray urticante al supermercato: venti intossicati

E con questo siamo a tre, tre casi di incoscienti che «giocano» con bombolette di spray urticante all'interno di supermercati o mezzi di trasporto creando panico e un gran via vai di mezzi di soccorso. L'ultimo episodio, ieri mattina verso le 11 al Lidl di via Valassina 12, ha causato malesseri a una ventina di clienti, l'accorrere di ambulanze, volanti e mezzi dei vigili del fuoco e la chiusura per un paio d'ore del punto vendita. A questo punto resta da capire se a colpire è sempre lo stesso malvivente oppure se il primo ad agire ha trovato, come spesso capita, degli emuli. In tal caso facile aspettarsi altre incursioni.
L'ultima segnalazione dunque ieri mattina alla Lidl, di via Valassina quando alcuni clienti in fila alle casse hanno iniziato ad avvertire bruciori agli occhi e alla gola, facendo scattare l'allarme. Sul posto sono arrivate alcune volanti, poi i mezzi del 118, tre ambulanze e un'auto medica, e quelli dei vigili del fuoco, accorsi con alcuni mezzi e l'attrezzatissimo carro «Nbcr», per le emergenze di carattere nucleare, batteriologico, chimico e radiologico. Uno spiegamento che poi si rivelerà, come in molti altri casi, fortunatamente eccessivo ma quando scatta l'allarme intossicazione non è che si possa andare tanto per il sottile.
Il supermercato veniva subito chiuso mentre clienti e personale venivano fatti evacuare. All'aperto i sintomi, tosse, bruciore agli occhi e alla vie respiratorie, svanivano nel giro di qualche minuto, anche se comunque il personale del 118 provvedeva a registrare una ventina di casi di soggetti colpiti. Solo una donna e un uomo asmatico, sono stati tenuti in osservazione nelle ambulanze per qualche minuto prima di essere rimandati a casa. Contemporaneamente scattavano accertamenti e indagini. I vigili del fuoco esaminavano l'impianto di aerazione senza scoprire alcuna anomalia o malfunzionamento. Dunque la causa delle intossicazioni era dovuta a qualche «sostanza» liberata da qualcuno. E sembra che una prima conferma sia già arrivata dai filmati analizzati nei minuti successivi. Si vedrebbe chiaramente un giovane mentre agita in aria la mano in cui stringe qualcosa» di sospetto. Se identificato potrebbe scattare la denuncia per procurato allarme, visto la mole di uomini, risorse e mezzi messi in movimento dal suo gesto sconsiderato.
Un'identificazione necessaria anche per porre fine a una sorta di moda di questa calda estate, con ben tre allarmi in cinque giorni. Mercoledì 31 luglio alle 17 al centro commerciale Globo di Busnago infatti una ventina di clienti accusarono gli ormai noti sintomi, determinando l'intervento di pompieri, 118 e carabinieri, con una donna finita poi in ospedale. Si replica già il giorno dopo, giovedì 1° agosto poco prima delle 9, in metropolitana a Milano. Questa volta qualcuno ha spruzzato spray urticante all'interno del convoglio della linea rossa pochi istanti prima arrivasse alla fermata di San Babila.

Tosse, lacrime agli occhi, bruciori alla gola e nausea hanno colpito una trentina di passeggeri, due poi ricoverati in ospedale. Ma soprattutto determinando ancora una volta un imponente spiegamento di mezzi di soccorso. Anche perché la metropolitana è considerata da sempre uno degli obiettivi privilegiati per eventuali attacchi terroristici.

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